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Sigarette elettroniche, coil in lamelle d’acciaio: “Tossicità ridotte del 99%”

Una ricerca degli scienziati di Bat avrebbe dimostrato che con le resistenze in acciaio si eliminerebbe il pericolo di "secca" o di "allagamento" della sigaretta elettronica.

Le sigarette elettroniche che utilizzano come sistema di vaporizzazione le lamelle d’acciaio inossidabile abbatterebbero le tossicità della combustione sino al 99 per cento. Lo ha dimostrato una ricerca condotta dagli scienziati di British American Tobacco, i cui risultati sono stati pubblicati da Chemical Research in Toxicology. La rilevazione è stata effettuata utilizzando le coil della iSwitch, un vaporizzatore non ancora presente sul mercato italiano.
La maggior parte dei dispositivi di svapo convenzionali – commenta una nota Bat – si basano su un sistema a bobina in cui l’e-liquid viene prelevato da un serbatoio da uno stoppino di cotone. La resistenza avvolge il cotone con spire e, quando riscaldata, trasforma il liquido in vapore. Il vapore così risultante contiene livelli sostanzialmente inferiori delle tossicità contenute nel fumo di sigaretta. Tuttavia, alcuni tipi di resistenza, soprattutto quelle di bassa qualità o quelle non utilizzati secondo le istruzioni del produttore, possono seccarsi o surriscaldarsi. In presenza di queste consizioni anormali si possono creare delle condizioni di scomposizione termica delle componenti dell’e-liquid, causando la formazione di composti tossici come i carbonili. La lama in acciaio inossidabile di iSwitch sostituisce la resistenza e il cotone e viene costantemente alimentata di e-liquid da un sistema capillare. Ciò significa che non si può mai surriscaldarsi o andare in secca”. In sostanza, eliminando la possibilità di “secca” e di “allagamento” si abbatterebbe ulteriormente la percentuale di riduzione del danno da fumo, innalzandolo dall’attuale 95 per cento all’ipotetico 99 per cento. I ricercatori di British American Tobacco tengono a sottolineare che, dopo le ricerche sviluppate in laboratorio, “sono ora necessari studi sull’uomo per dimostrare ulteriormente i risultati di questi test”.

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