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L’industria del farmaco è sempre più interessata alle piantagioni di tabacco. In particolare alla varietà La Nicotiana Benthamiana, diffusa soprattutto nella parte settentrionale dell’Australia. Lo ha spiegato Giovanni Giuliano, direttore di ricerca dell’Enea, ai microfoni di Euronews.
“Le piante hanno una grande capacità di produrre biomassa. Il tabacco, come il grano o altre piante che coltiviamo producono svariate tonnellate di prodotto per ettaro. Se misuriamo le proteine prodotte per ettaro, Nicotiana Benthaniama è in grado di produrre circa un chilogrammo per ettaro di una specifica proteina che noi introduciamo al suo interno. Quindi si può usare questa pianta per produrre a basso costo delle molecole d’interesse farmaceutico o per altre applicazioni. Questa noi la chiamiamo “biofabbrica”. Queste proteine sono molto simili a quelle umane, cioè abbiamo delle piante che producono delle proteine umanizzate. E quindi – ha concluso Giuliano – con la combinazione della conoscenza del genoma e le tecniche di editing genico, si sta arrivando all’adozione, da parte di industrie farmaceutiche innovative, di questa pianta per produrre molecole d’interesse farmaceutico”.