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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 6 al 12 settembre

Settimana caratterizzata da un nuovo rapporto britannico curato dal comitato sulle tossicità: la sigaretta elettronica riduce notevolmente i rischi di effetti avversi sulla salute. Intanto negli States fa notizia l'endorsement di Forbes a sostegno del vaping.

UsaFda e Cdc: rapporto 2020, giovani vapers in calo significativo (-1,8 milioni)
Ora arriva anche la certificazione ufficiale da parte delle due autorità di controllo e sicurezza statunitensi: diminuisce il numero dei giovani che usano la sigaretta elettronica. Secondo i dati del National Youth Tobacco Survey 2020, pubblicato in settimana dalla Food and Drug Administration (Fda) e dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), il fenomeno del vaping giovanile ha registrato un calo “significativo”. In numeri assoluti si tratta di 1,8 milioni di giovani vapers in meno rispetto al 2019. In quell’aggettivo “significativo” si nasconde la speranza di una svolta decisiva nella curva in ascesa che ha caratterizzato gli Usa e un allineamento alle tendenze europee, che da tempo non segnalano alcun allarme. Il calo giunge dopo due anni di continua crescita. Il rapporto aggiunge alcune curiosità. Nella diminuzione dell’uso complessivo dell’ecig c’è da registrare un aumento di quelle usa e getta, mentre si conferma la predilezione per gli aromi: 8 giovani consumatori di sigarette elettroniche su 10 hanno dichiarato di aver svapato liquidi ai gusti di frutta, caramello, menta e mentolo.

Stati Uniti, sempre meno giovani utilizzano la sigaretta elettronica

 

UsaFlorida, governatore boccia l’aumento di età per l’acquisto di liquidi aromatizzati
Il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha posto il veto a un disegno di legge che avrebbe aumentato il limite di età per acquistare prodotti del tabacco da 18 a 21 anni (età però già prevista dalla legge federale) ma che aveva in realtà lo scopo di vietare anche la vendita di prodotti liquidi aromatizzati alla nicotina utilizzati nello svapo. DeSantis ha affermato che centinaia di migliaia di abitanti della Florida svapano in alternativa al fumo e la nuova legge avrebbe spinto molti a tornare alle sigarette tradizionali o ad affidarsi al mercato nero. Per il governatore l’eliminazione dei prodotti legali per adulti non ridurrebbe lo svapo dei giovani e inoltre danneggerebbe le piccole imprese che vendono prodotti a vapore.

Sigarette elettroniche, il governatore della Florida salva gli aromi

 

Gran BretagnaRapporto Cot: l’ecig riduce i rischi legati al fumo
Nell’ultimo rapporto sui potenziali rischi tossicologici delle sigarette elettroniche, il Comitato britannico sulla tossicità delle sostanze chimiche negli alimenti, nei prodotti di consumo e nell’ambiente (Cot) aggiunge un ulteriore tassello a favore del vaping. I ricercatori infatti sostengono che utilizzare la sigaretta elettronica con liquidi tracciati e seguendo le indicazioni dei produttori riduce notevolmente il rischio di effetti avversi sulla salute. Le sessanta pagine del rapporto raccomandano la sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare nell’ambito di una politica di riduzione dei rischi associati al fumo. Lo studio è stato finalizzato a valutare il rischio tossicologico “assoluto” dei vapori della sigaretta elettronica ma anche il suo rischio “relativo” rispetto al consumo di sigarette di tabacco.

Dal Regno Unito un nuovo rapporto sui rischi tossicologici della sigaretta elettronica

 

UsaProteste in piazza, Forbes sostiene i vapers
Sabato di piazza la scorsa settimana per i vapers e operatori del settore statunitensi. Obiettivo della protesta la scadenza per la presentazione delle domande per l’autorizzazione alla commercializzazione dei prodotti del vaping (Pre-Market Tobacco Application, PMTA), fissata dalla Food and Drug Administration allo scorso 9 settembre. Una procedura troppo onerosa e costosa, sostengono i vapers, soprattutto per i piccoli produttori, con il rischio di lasciare l’intero settore nelle mani di poche, grandi aziende. Una manifestazione che ha raccolto anche l’appoggio di Steve Forbes, erede della dinastia di editori, direttore della rivista economica Forbes e presidente e amministratore delegato della casa editrice Forbes Inc, che su Twitter si è augurato il recepimento del messaggio dei manifestanti da parte dei regolatori definiti “ottusi”. Ma Forbes non è nuovo alle prese di posizione a favore della sigaretta elettronica e delle politiche britanniche sulla riduzione del danno.

Forbes, sigarette elettroniche: gli Usa seguano l’esempio del Regno Unito

 

Usa – Proteste in piazza, la dimensione politica a due mesi dal voto presidenziale
A margine delle proteste svoltesi sabato scorso a Washington, un gruppo di sostenitori delle politiche per la riduzione del danno si era appellato direttamente al presidente Donald Trump, affinché intercedesse presso la Food & Drug Administration (Fda) per riformare la controversa Pre-Market Tobacco Application (PMTA) o per procrastinare il termine ultimo per le autorizzazioni (che scadeva lo scorso mercoledì 9 settembre). Su questo ultimo punto l’appello è caduto nel vuoto. Resta la mobilitazione “politica”. I sostenitori mostravano i cartelli divenuti famosi in altre manifestazioni pro-ecig, “We vape, we vote”, dietro i quali si agita il movimento che intende far pesare l’orientamento dei vapers sulle elezioni. E analisi condotte nei mesi precedenti da alcuni istituti conservatori avevano indicato che, in caso di corsa testa a testa alle prossime elezioni di novembre, i vapers uniti potrebbero anche spostare l’ago della bilancia da una o dall’altra parte negli Stati decisivi.

 

Gran BretagnaEcig, industriali del vaping auspicano continuazione politica pragmatica
La Vaping Industry Association (Ukvia), l’associazione degli industriali del vaping, ha chiesto alle autorità sanitarie britanniche di proseguire la politica pragmatica a sostegno delle sigarette elettroniche e in favore della riduzione del danno. La settimana scorsa, il ministro della Sanità Matt Hancock aveva annunciato l’intenzione di chiudere Public Health England (Phe), l’agenzia nazionale di salute pubblica fondata nel 2013, e di volerla fondere in un nuovo istituto nazionale per la protezione della salute. “Ogni volta che le responsabilità vengono trasferite, c’è il rischio che si perdano preziose conoscenze e memorie istituzionali”, ha detto John Dunne, direttore di Ukvia, “ciò andrebbe a scapito dei milioni di fumatori e vapers del Regno Unito e non si deve permettere che accada in questo caso”. Gli industriali auspicano che vengano salvaguardate le esperienze dei responsabili della Phe, in caso di un loro ricollocamento in una nuova struttura. Secondo molti osservatori la decisione del ministro sarebbe tutta di natura politica: Phe rappresenterebbe il capo espiatorio di un processo decisionale imperfetto nelle prime settimane della crisi del coronavirus e la sua cancellazione servirebbe a nascondere il fallimento del governo nella gestione della pandemia.

Usa – Critiche italiane per lo studio della Duke University
Non smette di attirare critiche, forse anche per l’eccessiva evidenza mediatica che le è stata riservata dalla stampa, la ricerca della Duke University secondo cui gli aromi presenti nei liquidi per sigarette elettroniche, quando si combinano con i diluenti (cioè il glicole propilenico e la glicerina vegetale), danno origine a nuove sostanze chimiche tossiche irritanti. Questa volta a prendere la parola contro i ricercatori americani sono esponenti della comunità scientifica italiana e dell’Anpvu, l’associazione nazionale dei consumatori di sigarette elettroniche. Sigmagazine riporta i loro punti di accusa nei confronti della ricerca e della stessa università statunitense e la dichiarazione con cui Thierry Troosters, direttore dell’European Repiratory Society, ha giustificato la presentazione del controverso studio al proprio congresso.

Australia – Athra si appella ai vapers: inviateci videoclip per una campagna contro il governo
Un videoclip per mobilitare l’opinione pubblica contro il progetto del governo australiano di vietare l’importazione di liquidi alla nicotina. È la richiesta che l’Australian Tobacco Harm Reduction Association (Athra) ha lanciato ai vapers di tutto il paese: realizzate e inviateci dei videoclip e noi li utilizzeremo per montare una campagna di informazione e sensibilizzazione contro il progetto governativo. L’appello è a tutto campo: svapatori, ma anche familiari che hanno abbandonato il tabacco grazie alla sigaretta elettronica o negozianti del settore del vaping, che saranno fortemente fortemente penalizzati dall’entrata in vigore del divieto. Una forma di protesta che, secondo Athra, può trasformarsi in pressione elettorale, sul modello di quel che sta avvenendo negli Usa e in Nuova Zelanda: se i vapers difendono compatti i propri diritti possono incidere sull’esito di molte tornate elettorali, sostengono i dirigenti dell’associazione.

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