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L’Argentina apre alla sigaretta elettronica per smettere di fumare

L'appello del centro di ricerca sulle malattie non trasmissibili (Cienta): "Grazie all'ecig, allo snus e ai cerotti, entro il 2040 dovremo portare il Paese ad avere solo il 5 per cento di fumatori".

Anche l’Argentina potrebbe ben presto far parte del gruppo di Paesi che sostengono gli strumenti di riduzione del danno da fumo a livello istituzionale. Il Centro di ricerca sulle malattie non trasmissibili (Cienta) ha ufficialmente invitato il governo lavorare “per avere una Argentina senza fumo di tabacco entro il 2040“. Vorrebbe dire che il tasso dei fumatori non dovrebbe superare il 5 per cento della popolazione. Il che implica che meno del 5% della popolazione è un fumatore. Per consentire il raggiungimento dell’obiettivo, Marta Angueira, cardiologa specializzata in cessazione del fumo e presidente del Cienta, ha spiegato che, “seppure la sigaretta migliore è quella che non viene fumata, dobbiamo pensare a un aiuto per chi non riesce o non vuole smettere di fumare. Dobbiamo infatti considerare che siamo di fronte a un fenomeno complesso: ci sono persone che non sono riuscite a smettere di fumare dopo diversi tentativi o che, essendo reclusi in carceri o istituti psichiatrici, non vogliono provare a smettere perché lo vedono come il loro unico piacere. In tutti questi casi, l’uso di sigarette elettroniche, cerotti alla nicotina e gomme da masticare e persino farmaci approvati per smettere di fumare può aiutare il fumatore”. Negli ultimi anni quindici anni i fumatori argentini sono scesi dal 29,7% al 22,2% della popolazione. Entro i prossimi venti anni si vorrebbe continuare ad abbassare la percentuale sino ad arrivare al 5% della popolazione. “Alcuni lavori scientifici – spiega ancora Angueira – affermano addirittura che la sigaretta elettronica si è rivelata essere il 95% meno dannosa della sigaretta a combustione. Con questo argomento, alcuni paesi hanno sviluppato strategie di riduzione del danno con prodotti del tabacco alternativi, come lo snus in Svezia o le sigarette elettroniche in Inghilterra. In Argentina si dovrebbe fare lo stesso. Questo – conclude la presidente Marta Angueira – implicherebbe un vero cambio di paradigma per le malattie croniche non trasmissibili poiché l’eliminazione del fumo contribuirebbe a migliorare sensibilmente la salute dell’intera popolazione”.

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