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I negozi su strada sono il canale di vendita al dettaglio più popolare in Italia per le sigarette elettroniche. A dicembre le autorizzazioni rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli erano 2616 (vedi Svapomappa, ndr). Il 23% in più rispetto al mese di febbraio del 2019. Nelle regioni del centro Italia però l’andamento non è omogeneo al resto della penisola: il saldo degli ultimi due anni è negativo, a differenza di tutte le altre dove il numero di negozi è cresciuto. I dati sono stati elaborati dall’agenzia di analisi e studi economici EcigIntelligence. L’aumento è stato però molto inferiore rispetto a quando accaduto nei due anni precedenti. Le richieste di licenza nel 2020 sono state inferiori del 60% rispetto al 2019 in tutta Italia, molto probabilmente l’emorragia è stata dovuta alla doppia combinazione allarme Evali – emergenza Covid19. Secondo quanto riferito da EcigIntelligence, nel 2020 c’è stato un incremento dei negozi che si sono legati ad una catena in franchising. Puff si conferma come il brand più diffuso e numeroso con 271 punti vendita (dati aggiornati a dicembre 2020); segue Svapoweb con 148, Smooke con 108 e Ovale con 63. Il dato che però non risulta è quanti negozi abbiano chiuso nell’utlimo anno, anche tra quelli che hanno annunciato l’apertura o inseriti nelle liste Adm: il numero in valore asssoluto può essere infatti stabilito soltanto ogni biennio, quando cioè ogni attività dovrà richiedere una nuova autorizzazione alla vendita di prodotti liquidi da inalazione.
Il mercato online italiano dello svapo è il sesto più importante (dopo Usa, Regno Unito, Francia, Germania e Russia) in termini di traffico totale, con quasi 2.000.000 di visite mensili su rivenditori online specializzati. A differenza del numero di nuove autorizzazioni per negozi fisici che è diminuito nel 2020, il traffico sui principali rivenditori online è notevolmente aumentato, in media del 60% tra gennaio e novembre 2020, soprattutto a causa dei ripetuti lockdown e delle misure restrittive antipandemiche.