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Camminare nel traffico espone a più tossicità della sigaretta elettronica

Il chimico spagnolo Ángel González Ureña espone i risultati di esperimenti condotti su una normale strada di Madrid.

Camminare in una normale strada di una città europea espone a più sostanze tossiche rispetto all’utilizzo di una sigaretta elettronica. A sostenerlo, durante un incontro sul vaping organizzato nella capitale bulgara Sofia, è il docente emerito di chimica Ángel González Ureña, già direttore del dipartimento laser e raggi molecolari dell’Istituto multidisciplinare della Universidad Complutense. Non si tratta di una personalità sconosciuta al mondo del vaping. Nel settembre del 2018, infatti, il chimico partecipò insieme a molti scienziati al Tobacco Harm Reduction Summit che si tenne a Barcellona.
Nell’incontro di Sofia, González Ureña ha illustrato i risultati di alcuni test. “Abbiamo effettuato alcuni esperimenti a Madrid – ha spiegato González Ureña come riporta Europa Press – analizzando i gas causati dal traffico in una strada normale e confrontandoli con la sigaretta elettronica e posso dire che se si cammina per strada si è esposti a più tossine che se si inala una sigaretta elettronica. Questo è certo”. A confermare la sua affermazione è intervenuto Peter Harper, oncologo inglese con lunga esperienza in strutture ospedaliere londinesi e consulente del governo francese sulla strategia contro il cancro. Anche secondo Harper “l’inquinamento causa più problemi dell’inalazione dei prodotti del vaping”. Il medico ha anche espresso la sua posizione a favore della riduzione del danno da fumo, che – ha spiegato – “non è una teoria, ma un fatto sperimentale basato su analisi chimiche utilizzando tecniche analitiche altamente sensibili e ad alta risoluzione”.
Nel suo intervento Ángel González Ureña ha anche messo in dubbio l’esistenza di un cosiddetto “vapore passivo”, cioè che vi possano essere una tossicità per persone esposte all’aerosol di uno svapatore. Almeno per quanto riguarda la nicotina, ha spiegato, questa eventualità è altamente improbabile, visto il basso contenuto nel vapore espulso. Peter Harper ha sottolineato che i prodotti alternativi al tabacco riducono molto il rischio rispetto alle sigarette tradizionali, citando il rapporto dello scorso febbraio dell’istituto di sanità pubblica inglese. Secondo Public Health England, ogni anno nella sola Inghilterra più di 50 mila persone, che avrebbero continuato a fumare, smettono con l’aiuto delle e-cigarette. Le istituzioni sanitarie, ha concluso, devono basarsi sulle e videnze scientifiche.

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