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Sigarette elettroniche, ADM raccoglie le richieste della filiera e annuncia circolare esplicativa

Tra i dubbi sollevati: gestione del magazzino e delle scorte; frase di sicurezza da apporre nella confezione; rendicontazione quotidiana della merce venduta in prevalenza.

Per la terza volta in poco più di tre mesi, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha convocato in audizione i rappresentanti della filiera della sigaretta elettronica e liquidi da inalazione. La pubblicazione dei tre direttoriali segnano un punto di non ritorno per i rivenditori: assoggettamento definitivo in Adm con tanto di insegna con numero di rivendita comunale e ritiro dell’autorizzazione in caso di debiti con il fisco – accertati e passati in giudicato – per cifre superiori ai 5 mila euro. I produttori e i distributori, invece, sono ancora in attesa dei contrassegni di Stato che dovranno comparire obbligatoriamente sin tutte le confezioni di liquido dal 1 settembre. Sino a quella data si potrà vendere in regime di scorta di magazzino accertata al 31 marzo.
Come nelle scorse occasioni, anche questa volta l’Agenzia, rappresentata dal direttore Marcello Minenna, ha ascoltato le richieste e soprattutto i dubbi sollevati dai rappresentanti della filiera. Ha annunciato una circolare esplicativa dei direttoriali che sarà redatta prendendo spunto proprio dalle domande sollevate dai rappresentanti della filiera. Una ulteriore audizione sarà poi organizzata verso la fine del mese di maggio per tracciare i primi bilanci ed, eventualmente, ritarare nuovi aggiustamenti normativi.
Ampia la partecipazione all’open hearing ma soltanto in sette hanno parlato. Umberto Roccatti (Anafe) ha rotto il ghiaccio porgendo all’Amministrazione alcuni quesiti che hanno riguardato la tracciabilità dei prodotti venduti senza contrassegno; la difficoltà di aggiornare un software gestionale dove inserire data e lotto di produzione di ogni singolo liquido da inalazione; la possibilità di identificare l’acquirente sul web attraverso un documento di identità oppure dal corriere in fase di consegna del prodotto. “Uno stesso prodotto – ha spiegato Roccatti – può essere venduto a una decina di prezzi diversi. Chiediamo quindi di poter comunicare all’amministrazione delle Dogane e Monopoli il prezzo medio ponderato per ogni singolo liquido da inalazione. Inoltre, in fase di prevalenza, oltre all’Iva bisogna eliminare anche l’imposta di consumo? Lo chiedo perché questa non è controllata dal negoziante ma viene assolta nel momento in cui il liquido viene estratto dal deposito”. Successivamente, il direttore Minenna, rispondendo ad analogo quesito posto da Fabrizio Bollini (UniEcig), ha spiegato che bisogna scorporare soltanto l’Iva senza intervenire sull’imposta di consumo “perché quest’ultima viene versata dal deposito fiscale e non dal negoziante” e dunque ai fini della prevalenza occorre togliere solo l’imposta sul valore aggiunto. Vincenzo Sparacino (Ribilio) ha chiesto delucidazione circa le spedizioni tra depositi fiscali: “Siamo distributori con deposito fiscale e consegniamo ad altri depositi fiscali: come dobbiamo comportarci con le scorte?”. Arcangelo Bove (Svapoweb) ha invece puntato l’attenzione sul riconoscimento degli acquirenti sul web: “Vorremmo indicazioni dettagliate su come gestire i documenti degli utenti che intendono acquistare online”.
Gli interventi di Andrea Di Paolo (Bat) e Marianna Buonomo (Imperial Tobacco) sono stati volti ad ottenere informazioni circa l’inserimento delle frasi di sicurezza: “Vanno scritte sia sul flacone che nella confezione? E devono essere aggiuntive o sostitutive rispetto alla frase imposta dalla normativa comunitaria (Tpd)“?
Aldo Mastandrea (T-Svapo) ha proposto che Adm si faccia promotrice di una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori che acquistano sul web: “Chi vende illegalmente sul web ha mille modi per chiudere e riaprire un sito. Chi acquista deve sapere che sta compiendo un illecito. Chiedo quindi se sia possibile tracciare gli ordini e “andare a bussare alla porta” dei consumatori che acquistano illegalmente”.

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