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Divieti sugli aromi per sigaretta elettronica = più fumatori fra i minori

Uno studio americano analizza il caso San Francisco e conclude che il flavour ban è provvedimento dannoso per la salute pubblica.

Cosa accade quando si vietano le sigarette elettroniche con lo scopo di proteggere i minori? Che aumenta il tasso dei fumatori, proprio fra quelle categorie che si vorrebbero tutelare. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Jama Pediatrics che prende in analisi le conseguenze del divieto sugli aromi nei prodotti del tabacco (e dunque anche in quelli per il vaping) applicato a San Francisco in California. La ricerca si intitola “A Difference-in-Differences Analysis of Youth Smoking and a Ban on Sales of Flavored Tobacco Products in San Francisco, California” ed è stata condotta da Abigail S. Friedman del Dipartimento di politica e management sanitario presso la Scuola di salute pubblica dell’Università di Yale. Scopo del lavoro era “l’associazione tra il divieto di San Francisco di vendere prodotti a base di tabacco aromatizzato e il tasso di fumo tra gli studenti delle scuole superiori di età inferiore ai 18 anni”.
I dati utilizzati dalla ricercatrice dai sondaggi biennali dello Youth Risk Beahviour Surveillance System fra il 2011 e il 2019, relativi a diversi distretti scolastici degli Stati Uniti, fra cui San Fancisco. L’analisi si è concentrata sugli studenti di scuola superiore di età inferiore ai 18 anni con dati completi sul fumo recente (cioè relativo agli ultimi 30 giorni). Alla fine si è raggiunto un campione di 95.843 minori, 9225 dei quali provenienti da San Francisco. Il confronto con gli altri distretti del Paese dimostra che, mentre fino al 2018 le tendenze dei tassi di fumo erano simili, dopo l’introduzione del divieto sugli aromi, a San Francisco le probabilità di fumo fra i minori erano più che raddoppiate rispetto agli altri distretti. Un risultato giudicato da Friedman “piuttosto robusto”.
Il divieto di San Francisco di vendere prodotti del tabacco aromatizzati – spiega l’autrice – è stato associato all’aumento del fumo tra gli studenti delle scuole superiori rispetto ad altre scuole di altri distretti scolastici”. “Solleva preoccupazioni – continua lo studio – che la riduzione dell’accesso ai sistemi elettronici di rilascio di nicotina con aromi possa spingere al fumo giovani che altrimenti svaperebbero”. Un risultato che in molti avevano previsto, tranne le autorità che hanno varato il divieto. “Dati i costi sanitari relativi a vaping e fumo – conclude Friedman – i divieti sugli aromi per le sigarette elettroniche possono rivelarsi dannosi”.

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