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Con quanti liquidi per sigaretta elettronica si può passare la frontiera?

Si avvicina il periodo vacanziero. Chi vuole andare all'estero deve fare i conti (è proprio il caso di dirlo) con le quantità massime consentite dalla norma anticontrabbando.

Si avvicinano i mesi preferiti dagli italiani per andare in vacanza. Dopo l’emergenza pandemica e la possibilità di ottenere il passaporto vaccinale, le mete estere potrebbero tornare ad essere le più gettonate dove trascorrere le vacanze. Tutti i consumatori di sigarette elettroniche, però, devono tenere in considerazione che la legge non consente la libera circolazione dei liquidi da inalazione. Così come per le sigarette, anche i liquidi per il vaping sono sottoposti a rigidi quantitativi. E in fase di attraversamento della frontiera, gli ispettori doganali possono verificarne l’eventuale trasporto. Attenzione anche se si viaggia in aereo. Gli e-liquids per sigarette elettroniche sono esclusi dalla norma che prevede che i liquidi (nel senso generico del termine) devono essere trasportati in confezioni non superiori ai 100 millilitri. Come vedremo di seguito, il quantitativo massimo è al di sotto di tale soglia. Non è possibile dunque pensare di dividere la propria bottiglia da 1 litro di base neutra in 10 flaconi da 100 millilitri.
Secondo le norme nazionali i liquidi pronti a prescindere dal livello di nicotina e le basi neutre premiscelate rientrano nell’equiparazione con il tabacco: 1 millilitro di liquido equivale a 5,5 sigarette, quindi venti sigarette corrispondono a 3,64 millilitri. La legge consente ad ogni viaggiatore frontaliero (cioé che non vive entro 15 chilometri in linea d’aria dal confine di Stato) di portare non più di due stecche di sigarette (venti pacchetti). Ne consegue che è consentito attraversare i confini con non più di 72,73 millilitri di liquido di ricarica. Secondo la legge italiana, dal 2016 il contrabbando semplice di tabacchi non è più un reato ma è un illecito amministrativo se il quantitativo introdotto sul territorio nazionale è inferiore ai 10 chilogrammi. In caso di quantitativi maggiori si va incontro ad una pena detentiva da due a cinque anni e ad una multa di 5 euro ogni grammo convenzionale di prodotto contrabbandato, oltre all’aggiunta di eventuali aggravanti.
Più complicato il discorso sulle sanzioni. La normativa prevede che chi contrabbanda tabacchi lavorati esteri fino a dieci chilogrammi è punito con una sanzione amministrativa.
Per conoscere a quanto liquido corrispondono 10 chilogrammi di tabacco anche in questo caso occorre fare riferimento all’equivalenza. Una sigaretta contiene mediamente 1 grammo di tabacco, quindi un pacchetto di sigarette ne contiene 20. Ricordando che lo stesso pacchetto equivale anche a 3,64 millilitri di liquido, si evince che 54,94 ml di liquido equivalgono a 200 grammi di tabacco (una stecca). Per cui, 10 chilogrammi equivalgono a 2,7 litri. Sino a quella misura, il consumatore dovrà pagare la sanzione amministrativa che può arrivare sino a 50 mila euro oltre alle imposte (circa 1 euro per 10 ml di liquido senza nicotina e 1,5 euro con nicotina) maggiorate da due a dieci volte.
Per quantità superiori ai 2,7 litri scatta il reato di contrabbando punibile con pene da due a cinque anni di reclusione e una multa di 5 euro ogni 0,18 millilitri di liquido in eccesso.
Attenzione dunque a commettere leggerezze o pensare che “tanto è solo un flacone di liquido per sigarette elettroniche”: le vacanze potrebbero costare molto ma molto care.

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