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Una sigaretta elettronica carbon neutral a salvaguardia dell’ambiente

British American Tobacco rinnova le politiche aziendali: la distribuzione della Vuse avverrà prevalentemente via nave. Intanto Bankitalia esclude le aziende di tabacco dal portafoglio degli investimenti sostenibili.

Abbattere le emissioni di carbonio nell’atmosfera è tra i principali punti dei Grandi della Terra per il prossimo decennio. Tutti i governi e le organizzazioni internazionali multilaterali stanno predisponendo piani di riduzione con interventi mirati alla salvaguardia ambientale. Di conseguenza, anche l’industria dovrà adeguarsi rivedendo le proprie produzioni in chiave più green.
È seguendo queste direttive che British American Tobacco ha presentato una rinnovata visione aziendale, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione della sigaretta elettronica Vuse che la stessa multinazionale definisce “carbon neutral”. “Sappiamo che ridurre il nostro impatto sul Pianeta è importante per tutti quanti – commenta Kingsley Wheaton, chief marketing officer di BAT – ed è per questo che siamo orgogliosi di  poter finalmente dire di aver raggiunto la carbon neutrality della produzione di Vuse. Il proposito è quello di trasportare l’80 per cento delle spedizioni internazionali Vuse via mare entro la fine del 2022. Un comportamento determinato e all’avanguardia che ci aspettiamo dai nostri marchi leader. In questo modo il brand prenderà parte all’impegno condiviso del gruppo per la creazione di A Better Tomorrow”.
L’eliminazione delle emissioni del carbonio da parte di Vuse e l’ambizione di concentrarsi sul trasporto marittimo sono elementi di un più esteso progetto, puntando a diventare un marchio di e-cig ecologicamente sostenibile con iniziative che includono uno schema di raccolta globale di dispositivi e capsule attraverso la campagna Drop the Pod. Sono state raccolte circa 200.000 capsule dall’inizio del progetto pilota nel 2020, salvando 100 tonnellate di plastica, ovvero l’equivalente di quattro milioni di bottiglie di plastica.
Intanto, Bankitalia ha timbrato il portafoglio degli investimenti sostenibili (circa 190 miliardi di euro) che include le aziende quotate che investono seguendo i criteri riconosciuti Esg: Environmental, Social e Governance,  tre fattori fondamentali per verificare, misurare e sostenere l’impegno in termini di sostenibilità di una impresa o di una organizzazione. Dalla Carta, però, “sono escluse le aziende che non rispettano le convenzioni sul lavoro e i produttori di armi e tabacco“.

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