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Germania, medici e chirurghi vascolari favorevoli alla sigaretta elettronica

Durante il 37esimo congresso dell'associazione di categoria sono tornati a chiedere un cambio di passo nella lotta al fumo.

Riuniti nel loro 37esimo congresso annuale che si è tenuto a Mannheim, i chirurghi e i medici vascolari della Deutschen Gesellschaft für Gefäßchirurgie und Gefäßmedizin sono tornati a chiedere un cambio di passo sulla politica sanitaria riguardo al fumo. In particolare, come riportato dalla rivista ufficiale dei medici tedeschi Ärzte Zeitung, l’associazione ha chiesto che si ripensi l’approccio rigoroso e incentrato unicamente sulla cessazione, il cosiddetto “smetti o muori”, perseguito senza alternative anche dall’Organizzazione mondiale di sanità. L’Associazione dei chirurghi e medici vascolari tedeschi ha invece esplicitamente consigliato una informazione obiettiva sulle possibilità di smettere di fumare, quando non si riesce altrimenti, con l’aiuto di strumenti consolidati come le sigarette elettroniche, i riscaldatori di tabacco o le terapie sostitutive a base di farmaci.
Il fallimento dei tentativi di cessazione senza aiuti, ha ricordato il dottor Tobias Rüther della Clinica per la dipendenza dal tabacco dell’Università di Monaco di Baviera, è la regola e non l’eccezione. “Bisogna sapere – ha spiegato – che i fumatori sono dipendenti e, se sono seriamente intenzionati a smettere del tutto, hanno bisogno di sette-otto tentativi per riuscirci”. Quello del fumo e dei danni che esso provoca è stato un tema cruciale dell’incontro, visto che la maggior parte dei pazienti trattati in medicina vascolare è composta proprio dai fumatori e il tabagismo è un importante fattore di rischio per gravi malattie croniche come malattie cardiovascolari così come respiratorie o cancro.
Non è la prima volta che la Deutschen Gesellschaft für Gefäßchirurgie und Gefäßmedizin affronta il tema delle sigarette elettroniche. Già nel 2018, sempre durante il congresso annuale che allora si tenne a Bonn, se ne parlò come strumento per la gestione del fattore di rischio del fumo. Allora, richiamando l’esempio del Sistema sanitario britannico, si parlò della strategia di far migrare i fumatori verso i sistemi di vaporizzazione della nicotina.
Bisogna dire che la politica tedesca non è stata in questi anni attenta alle istanze dell’associazione e, anzi, il governo ha introdotto una tassa specifica sui liquidi da inalazione. Durante il congresso se ne è lamentato il professor Martin Störck, chirurgo vascolare, docente all’Università di Friburgo e direttore della clinica di chirurgia vascolare e toracica presso Städisches Klinikum di Karlsruhe. “La politica sanitaria del nostro Paese – ha dichiarato – non affronta adeguatamente il problema del fumo e infatti, in un confronto europeo, è all’ultimo posto per le cessazioni”.

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