© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Juul Labs, l’azienda americana di sigarette elettroniche, pagherà 22,5 milioni di dollari in quattro anni allo Stato di Washington per comporre il contenzioso legale avviato dallo stesso Stato nel 2020. Ad annunciarlo ieri con evidente soddisfazione è stato il procuratore generale Bob Ferguson. Si tratta del terzo risarcimento che l’azienda produttrice della nota pod-mod si impegna a versare in seguito a cause legali. Lo scorso giugno, infatti, Juul si accordò per versare 40 milioni di dollari allo Stato della North Carolina, che l’aveva portata in tribunale nel 2019. Ad ottobre del 2021 è stata la volta dell’Arizona, che ha ottenuto 14,5 milioni di dollari.
Le accuse sono sempre le stesse: l’azienda avrebbe causato la diffusione della sigaretta elettronica fra i minori, adottando pratiche di marketing deliberatamente indirizzate loro. Pur accettando di pagare le somme, Juul Labs non ha ammesso di aver operato in maniera scorretta, ma ha espresso la volontà di trovare un compromesso per evitare cause in futuro. Oltre a versare la cifra pattuita, l’azienda si impegna a non fare pubblicità che possano attirare i giovani. Dovrà inoltre condurre un programma con “clienti in incognito” per verificare l’età degli acquirenti che prevede almeno 25 controlli al mese per almeno due anni.
Juul Labs non si scompone e vede questo accordo come una nuova occasione per recidere i legami con il passato. Sotto la guida del nuovo amministratore delegato K. C. Crosthwaite, arrivato da Altria alla fine del 2019, la strategia aziendale ha avuto un cambio di rotta, sospendendo la vendita negli store delle ricariche al gusto di mango, crema, frutta e menta negli Usa e rimarcando l’intenzione di collaborare con le autorità. “I termini dell’accordo – ha commentato infatti il Austin Finan a nome di Juul, riferendosi al caso Washington – sono coerenti con le nostre attuali pratiche commerciali e con gli accordi stretti in passato per combattere l’uso da parte dei minori offrendo al contempo ai fumatori adulti l’accesso ai nostri prodotti, mentre si allontanano dalle sigarette combustibili”.