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Con la consultazione pubblica lanciata in questi giorni il governo olandese apre l’ennesimo capitolo nel suo percorso per vietare gli aromi diversi dal tabacco nei liquidi per sigarette elettroniche. Una lunga storia, iniziata nel giugno del 2020 con le dichiarazioni dell’allora vice ministro per la salute Paul Blokhuis e che ha visto numerosi rinvii per intoppi di varia natura, oltre a una valanga di pareri contrari alla proposta di divieto in una consultazione con partecipazione da record.
Ma niente è servito a scalfire la determinazione dell’esecutivo che ora si spinge avanti di un passo. Alla attuale consultazione pubblica, infatti, è sottoposto non un semplice divieto riguardante gli aromi diversi dal tabacco nei liquidi per sigarette elettroniche, ma una lista redatta dall’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente (Rivm), comprendente le sedici molecole “approvate” consentite per la produzione di e-liquids. Questo metterebbe di fatto fuori legge tutti i liquidi attualmente presenti sul mercato, compresi quelli al gusto di tabacco e, secondo gli esperti, renderebbe molto difficile svilupparne di nuovi. “Si tratta di fatto – commenta la rete dei consumatori europei Ethra – di un divieto nascosto su tutti gli e-liquid. Sarebbe la fine del mercato legale dello svapo nei Paesi Bassi, e creerebbe anche un precedente molto pericoloso per il resto dell’Unione europea”.
L’intento dichiarato del governo olandese è quello di rendere le sigarette elettroniche meno “attraenti per tutta la popolazione e in particolare per i giovani”. È invece probabile che, come accaduto altrove, il divieto sugli aromi priverà gli adulti olandesi di un prezioso aiuto per smettere di fumare, facendo crescere i tassi di fumo. Oltre, naturalmente, a creare canali di vendita illegali e non controllati. Per questo la comunità dei consumatori europei chiede a chiunque abbia a cuore la riduzione del danno da tabacco di partecipare alla consultazione del governo olandese, collegandosi nella pagina dedicata. Sarà possibile lasciare il proprio commento a difesa degli aromi fino al prossimo 28 settembre.