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Olanda: valanga di pareri contrari al divieto di aromi nelle sigarette elettroniche

Estesa al 2 febbraio la consultazione pubblica del governo. Oltre il 98% delle risposte contro la misura restrittiva. In campo associazioni, medici e scienziati.

È stata posticipata al 2 febbraio la chiusura della consultazione pubblica sulla proposta del Ministro della salute olandese Paul Blockhuis di vietare la vendita di liquidi per sigarette elettroniche con gusti diversi dal tabacco. La data per cessare la raccolta delle opinioni era fissata per ieri, ma è stato necessario concedere una proroga “a causa della richiesta popolare”, si legge sul sito del Governo. Mai, infatti, in Olanda un quesito in materia sanitaria aveva raccolto un numero così grande di partecipanti.
Nella serata di ieri, martedì 19 gennaio, si contavano 757 commenti sul sito ufficiale. Di questi 746 erano contrari al cosiddetto flavour ban per i liquidi da inalazione, 9 erano vuoti e solo due erano favorevoli alla misura del governo. Insomma, una schiacciante maggioranza del 98,54% chiede al ministro Blockhuis di ritornare sui suoi passi. A partecipare alla consultazione non sono stati solo singoli consumatori, medici, negozianti e produttori olandesi. Grazie al battage delle ultime settimane, associazioni e organizzazioni sono scese in campo per aiutare gli amici olandesi ed evitare che il trend proibizionista prenda piede in Europa.
Accanto all’associazione consumatori locale Acvoda, si è schierata la rete Ethra, che raggruppa le principali rappresentanze europee, fra cui l’italiana Anpvu. Hanno fornito il loro contributo, fra gli altri, anche il ramo irlandese di New Nicotine Alliance, il Consumer Choice Center, l’associazione europea dei produttori Ieva e la rete internazionale dei consumatori World Vapers’ Alliance. “Sono felicissimo di vedere che il buon senso e la logica prevalgono”, ha commentato Michael Landl, direttore di Wva. “Il 98% di commenti contrari al divieto sugli aromi rappresenta un messaggio cristallino per il governo: è ora di cancellare questa terribile idea e passare oltre. Per rispetto dei cittadini e sulla base delle evidenze scientifiche, l’unica via possibile è eliminare il divieto sugli aromi. Qualsiasi altra cosa sarebbe una disgrazia”.
Fra i medici e gli uomini di scienza che hanno portato il loro apporto, si segnala il CoEhar dell’Università di Catania, che ha fornito un’opinione scientifica firmata da Renée O’Leary, Riccardo Polosa e Giovanni Li Volti e supportata da 67 accademici italiani di varie discipline. Il CoEhar raccomanda al governo olandese di non vietare gli aromi, sottolineando, studi scientifici alla mano, che la misura non serve a prevenire l’uso della sigaretta fra i minori, che è spinto dalla curiosità. “Inoltre – si legge nel documento – i minori che usano sigarette elettroniche aromatizzate hanno meno probabilità di divenire fumatori di quelli che usano sigarette elettroniche al gusto di tabacco”.
Sono invece il 43,8%, continua ancora il CoEhar, gli adulti che usano l’e-cigarette per cercare di smettere di fumare: “vietare gli aromi avrà il sicuro effetto di ridurre il numero di adulti che riescono a smettere sostituendo la sigaretta tradizionale con l’elettronica”. Dopo aver citato la recente revisione Cochrane, che sancisce la sigaretta elettronica come strumento efficace per la cessazione, gli autori concludono: “Pertanto, sconsigliamo vivamente di vietare gli aromi nelle sigarette elettroniche. Un divieto avrebbe come risultato che un numero notevoltmene minore di adulti nei Paesi Bassi riuscirà a smettere di fumare e solo un numero molto esiguo di giovani sarà dissuaso da sperimentare il vaping”.
I prossimi mesi ci diranno se il governo olandese di Mark Rutte, attualmente dimissionario ma in carica fino alle elezioni del 17 marzo, vorrà proseguire sulla strada dei divieti, se tornerà sui suoi passi o se preferirà lasciare la patata bollente al prossimo esecutivo.
Per lasciare il proprio commento alla consultazione pubblica del governo olandese è sufficiente cliccare su questo link.

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