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Olanda, rimandato il divieto sugli aromi per sigarette elettroniche

Il merito è dell'associazione degli operatori Esigbond che ha scoperto che nella lista delle sostanze consentite erano presenti dei cancerogeni.

Rimandata di sei mesi l’entrata in vigore del divieto sugli aromi diversi dal tabacco nei liquidi per sigaretta elettronica in Olanda. A darne notizia oggi è l’associazione degli operatori Esigbond, che avrebbe avuto un ruolo determinante nella decisione. Alla base del rinvio ci sarebbero dei problemi nella lista degli ingredienti consentiti per la produzione esclusivamente degli e-liquid al gusto di tabacco, redatta dall’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente (Rivm) in preparazione del flavour ban.
L’associazione dichiara di essere rimasta molto sorpresa di aver trovato nell’elenco sostanze come l’isoforo e la piridina, note nell’industria della sigaretta elettroniche per essere cancerogene e dunque non utilizzate nella produzione dei liquidi. Esigbond ha quindi informato del problema il Ministero della salute del welfare e dello sport e ha presentato una richiesta di accesso ai documenti per capire come si possa essere verificato l’errore. A quanto dichiara l’associazione, i documenti hanno rivelato che, nella compilazione dell’elenco, il Rivm ha preso abbondanti spunti dall’autorità sanitaria canadese. Secondo Emil ‘t Hart, presidente di Esigbond, quello che è successo è indicativo della scarsa conoscenza da parte del governo del campo delle sigarette elettroniche. “In passato – commenta – ci siamo offerti di aiutare il governo a sviluppare una politica pratica sulle sigarette elettroniche, alla luce della nostra vasta conoscenza della materia. Questo errore avrebbe potuto essere facilmente evitato, se il governo ci avesse consultato”.
Dunque il Rivm dovrà riesaminare gli elenchi degli ingredienti consentiti e questo dovrebbe determinare un ritardo dell’entrata in vigore del divieto, previsto per il prossimo 1° luglio. Ma Esigond non perde la speranza che il governo possa ancora tornare sui suoi passi, soprattutto alla luce di recenti studi che confutano il cosiddetto effetto gateway, cioè che le sigarette elettroniche, soprattutto con aromi dolci, spingerebbero i giovani a fumare. È proprio con la presunta protezione dei minori che il governo olandese giustifica il divieto degli aromi.
Secondo Hart, invece, non gli studi non solo dimostrano che l’effetto gateway non esiste, ma anche che l’e-cigarette è uno strumento efficace per smettere di fumare. “Il numero di fumatori nei Paesi Bassi è ancora straordinariamente alto – aggiunge Hart – e l’anno scorso è persino aumentato. Paesi come la Nuova Zelanda e il Regno Unito hanno numeri molto più bassi e il fumo è in continuo calo. Questo perché questi paesi scelgono di incoraggiare i fumatori, che spesso non hanno intenzione di smettere, a utilizzare prodotti a base di nicotina meno dannosi come la sigaretta elettronica. I Paesi Bassi sono in ritardo rispetto a questi Paesi nell’attuazione di politiche antifumo efficaci”.

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