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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 26 febbraio al 4 marzo

In Spagna è polemica per le ingerenze del ministero della salute che ha portato all'annullamento di un convegno sulla riduzione del danno. Intanto un sondaggio rivela che gli europarlamentari cominciano a interessarsi di sigarette elettroniche.

Ue – Parlamentari più esperti in materia di sigaretta elettronica
Decine di dibattiti e sedute parlamentari hanno contribuito ad accrescere la competenza dei deputati europei sui temi legati alla sigaretta elettronica. È il risultato del terzo sondaggio condotto dall’istituto di analisi EcigIntelligence, pubblicato una settimana dopo il lancio della seconda consultazione pubblica della Commissione europea per la revisione della direttiva sui prodotti del tabacco (Tpd). Bassa comunque la partecipazione al quesito da parte dei parlamentari: appena il 19% di loro ha risposto alle domande. Ma quelli che lo hanno fatto hanno mostrato una maggiore consapevolezza anche rispetto alla letteratura scientifica in materia. È in aumento il numero di chi ritiene che i prodotti contenenti nicotina siano meno dannosi del fumo, mentre diminuisce del 6 per cento il numero di chi li reputa dannosi quanto il fumo. Un motivo di speranza per le associazioni pro-vaping, in particolare per la World Vapers’ Alliance che impegna buona parte della propria attività proprio in Europa. Su Sigmagazine un approfondimento del tema.

Sigarette elettroniche, cresce la competenza dei deputati europei

 

Svizzera – Studio, i giovani svizzeri di lingua francese amano le sigarette elettroniche
Il 59 per cento dei giovani svizzeri di lingua francese ha dichiarato di aver consumato sigarette elettroniche almeno una volta e il 12 per cento ha dichiarato di averle usate frequentemente (cioè più di 10 giorni nell’ultimo mese). È quanto emerge da uno studio di Unisanté, il centro universitario di medicina generale e sanità pubblica di Losanna, realizzato per mezzo di interviste a 1.362 giovani. Tra coloro che hanno detto di utilizzare la sigaretta elettronica, il 59% ha dichiarato di svapare soprattutto durante le uscite serali, il 40% di utilizzare l’e-cig prevalentemente tra le mura di casa. Il sondaggio ha anche rivelato che il 63% degli intervistati preferisce le sigarette elettroniche a causa dei sapori, mentre il 40% ha citato la mancanza di odore di tabacco e il 30% ha la vloro facilità d’uso. I prodotti usa e getta sono risultati la scelta più popolare per i giovani e il 49,4% degli intervistati ha affermato che i propri genitori sapevano che usavano tali prodotti. La metà degli intervistati ha detto di aver visto la pubblicità dei prodotti e due terzi erano consapevoli delle indicazioni sanitarie legate all’utilizzo dell’e-cig. Nel 2017 il tasso di fumatori quotidiani di sigarette combustibili era ancora del 19 per cento tra i giovani di età compresa tra 15 e 24 anni.

 Africa – L’appello pro-vaping di un consumatore keniano rilanciato da Caphra per spronare l’Oms
È tempo che i responsabili dell’Organizzazione mondiale della sanità ascoltino con molta serietà l’opinione dei consumatori e che li coinvolgano nel processo di aggiornamento della Convenzione quadro per la lotta al tabagismo (Who Fctc). È l’appello lanciato in settimana dalla Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates Caphra, l’associazione che sponsorizza e promuove le politiche di riduzione del danno da fumo in particolare nella delicata area geografica dell’Asia-Pacifico. Questa volta però Caphra va in trasferta, in un altro continente molto difficile nel rapporto con gli strumenti alternativi al tabacco, l’Africa. E in uno dei twitt che l’associazione periodicamente rilancia per spronare all’azione i pigri funzionari dell’Oms, riprende l’invocazione lanciata all’organizzazione sanitaria dell’Onu di un consumatore keniano: “Svapare è molto meglio e più sicuro che fumare, prendete la giusta decisione”. Quando il Who Fctc si deciderà ad ascoltare le persone?, si chiede forse retoricamente Caphra.

 Gran Bretagna – UKvia aggiorna (e pubblica online) la guida per i negozianti sulla prevenzione delle vendite ai minorenni
L’Associazione dell’industria del vaping del Regno Unito (UK Vaping Industry Association, Ukvia) ha aggiornato la propria guida per i rivenditori sulla prevenzione delle vendite ai minorenni. Il direttore generale di Ukvia, John Dunne, ha affermato che affrontare la vendita di prodotti per lo svapo ai minori è stata “una delle sfide fondamentali per il settore”. La guida, composta da 20 pagine, è disponibile gratuitamente sul web dell’associazione. “Tutti i membri di Ukvia sono uniti dietro il messaggio che dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per fermare le vendite ai minorenni”, ha aggiunto Dunne, “questa è una battaglia che dobbiamo semplicemente vincere, ma per farlo abbiamo bisogno del sostegno del governo, delle autorità di regolamentazione e delle autorità di contrasto”. La guida alla vendita ai minorenni fornisce ai rivenditori tutte le informazioni necessarie per evitare di vendere inavvertitamente i prodotti del vaping a chi ha meno di 18 anni. “I legislatori, i responsabili politici in generale e i consumatori devono avere fiducia nel fatto che l’industria dello svapo sia un settore responsabile, e questo sarà minato se le aziende non implementano e sostengono solidi processi di verifica dell’età”, ha concluso il direttore generale di Ukvia.

 Usa – Nyt e Reuters, Altria vicina all’accordo con la startup delle e-cig Njoy Holdings
Altria Group, la holding statunitense che detiene il marchio Marlboro, è in trattative avanzate per acquistare la startup di sigarette elettroniche Njoy Holdings per almeno 2,75 miliardi di dollari. Lo riportano il Wall Street Journal e l’agenzia di stampa Reuters, citando persone che hanno familiarità con le trattative in corso. La stretta di mano sarebbe ormai in vista e potrebbe anche trattarsi di una questione di giorni, proseguono i due organi di informazione, sebbene vi siano ancora alcuni aspetti da definire. Il potenziale accordo con Njoy Holdings segue la decisione assunta lo scorso anno da Altria di mettere fine all’accordo di non concorrenza con Juul Labs, quasi quattro anni dopo aver acquistato una sua partecipazione del 35 %. Altria non ha fatto mistero di voler cedere la sua partecipazione in Juul e alla fine dello scorso anno ha valutato la sua quota in 250 milioni di dollari. A luglio era stato reso noto che Njoy aveva ingaggiato consulenti bancari per una possibile vendita della società. È probabile che la startup sia valutata fino a 5 miliardi di dollari. Secondo una stima della società di servizi finanziari Jefferies, Njoy detiene circa il 2% del mercato del vaping negli Stati Uniti, Juul, al contrario, rappresenta circa un quarto delle vendite di prodotti del settore.

 Spagna – Convegno sull’e-cig migrato sul web per pressioni ministeriali, ma gli organizzatori assicurano: non ci tapperanno la bocca
Il webinar organizzato dalla spagnola Plataforma para la reducción del daño por tabaquismo ha fornito spunti interessanti che vale la pena di riprendere. Innanzitutto quello fornito dal luogo del convegno, il web, che ricorda i momenti più bui della pandemia. In realtà l’incontro sarebbe dovuto tenersi in presenza all’Università Re Juan Carlos, ma le pressioni del Ministero della salute spagnolo lo hanno impedito, rendendo necessario ripiegare sull’evento online. Da qui la promessa dei partecipanti, medici, scienziati impegnati nella ricerca su fumo e dipendenze, esperti di riduzione del danno: non ci faremo tappare la bocca. Durante la sessione sono state presentate le ultime prove scientifiche sulle sigarette elettroniche e gli altri prodotti per la riduzione del danno, che dimostrano che questi prodotti sono molto meno dannosi del fumo, che aiutano a smettere e che non costituiscono una via d’accesso al fumo. Eppure, ha notato il medico greco Konstantinos Farsalinos, oggi ci si oppone alla riduzione del danno da fumo, quando questa strategia è accettata in molti campi della vita quotidiana. Su Sigmagazine l’approfondimento sui temi del webinar spagnolo.

“Sosteniamo la sigaretta elettronica, non riusciranno a chiuderci la bocca”

 Spagna – Innco denuncia bullismo e censura per il convegno migrato sul web e invita il governo di Madrid al dialogo
La vicenda del convegno spagnolo cui è stata negata l’aula universitaria precedentemente assegnata ha avuto una coda nella reazione indignata dell’associazione dei consumatori di nicotina Innco (International Network of Nicotine Consumer Organisations). L’organizzazione internazionale ha denunciato il bullismo e il tentativo di censura che hanno preceduto il THR Summit Spain 2023. Una vicenda che suscita preoccupazione, prosegue Innco, “in cui apparentemente le pressioni del Ministero della Salute spagnolo e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno cercato di impedire un dibattito tanto necessario sul ruolo degli strumenti di riduzione del danno in una nazione in cui la prevalenza di persone che fumano continua ad aumentare”. Innco ha quindi invitato il governo spagnolo ad aprire canali di dialogo e a fermare la censura nei confronti della necessaria discussione sull’uso di strategie di riduzione del danno.

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