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Sembrava difficile inasprire ulteriormente le misure australiane contro la sigaretta elettronica ma il Ministro della salute del nuovo governo di Albanese, Mark Butler, sembra fermamente deciso a surclassare il suo predecessore Greg Hunt. Ieri sera, infatti, in una trasmissione della rete Abc, il titolare del dicastero ha annunciato “un nuovo giro di vite” sul vaping, descritto come “il problema comportamentale numero uno nelle scuole superiori”. Come noto, l’Australia ha già una delle leggi più restrittive in materia, entrata in vigore il 1° ottobre del 2021. I liquidi con nicotina, vietati nel paese, possono solo essere importati solo dietro prescrizione medica. Una trafila molto macchinosa, anche a causa della scarsa disponibilità della classe medica, che non ha funzionato.
Come molti sostenitori del vaping avevano previsto e come spesso accade in presenza di politiche proibizioniste, in Australia è nato e ha prosperato un mercato di prodotti illegali, che non devono rispettare alcuno standard di qualità o sicurezza. E, soprattutto, vengono venduti su canali paralleli, senza alcun controllo sull’età di chi acquista. Insomma, proprio quello che una normativa di buon senso dovrebbe evitare. Ma, a quanto dichiarato da Butler, il governo Albanese non avrebbe nessuna intenzione di cambiare rotta e si prepara, anzi, a raddoppiare i divieti.
Le misure annunciate dal Ministro della salute prevedono prima di tutto il divieto di importazione senza ricetta medica anche dei liquidi per sigaretta elettronica senza nicotina, rafforzando i controlli doganali. Saranno poi limitati i gusti, i colori e altri ingredienti. Le confezioni dei prodotti dovranno essere come quelle dei farmaci e sarà ridotta la concentrazione di nicotina consentita. Verranno inoltre vietate tutte le e-cigarette monouso. I prodotti per il vaping, infine, non saranno acquistabili nelle normali rivendite al dettaglio che, secondo il ministro, “sono cresciute ovunque come funghi, normalizzando la cultura del vaping”, ma esclusivamente nelle farmacie. Butler ha speso qualche parola anche per i fumatori. “Per chi legittimamente cerca di smettere di fumare con la sigaretta elettronica – ha dichiarato – esiste e deve esserci un percorso. Ma ciò non deve costare la creazione una nuova generazione di dipendenti da nicotina tra i giovani”. Un percorso, però, talmente complesso e accidentato che è davvero difficile da percorrere.
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