Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Tabacco e sigarette elettroniche, Italia tra i più liberali d’Europa

Pubblicato il Nanny States Index che prende in esame le norme fiscali e le leggi proibizioniste dei paesi europei in vigore a tutto il 2022.

L’Italia è un paese paternalista o liberale? A giudicare dall’edizione 2023 del Nanny Index, il rapporto sulla regolamentazione degli stili di vita in Europa pubblicata dall’Institute of Economic Affairs ed Epicenter in collaborazione con numerosi think tank europei tra cui per l’Italia, l’Istituto Bruno Leoni, è sul podio europeo per liberalismo in materia di cibo, bibite analcoliche, tabacco e sigarette elettroniche. Meglio piazzate del Belpaese soltanto la Repubblica Ceca e la Germania, che si conferma il paese più liberale d’Europa. Chiude invece la classifica la Turchia, preceduta da Norvegia e Lituania. L’edizione prende in esame le norme fiscale e le leggi proibizioniste in vigore a tutto il 2022, la posizione potrebbe cambiare se alcune misure attualmente in discussone verranno trasformate in obbligo, tra cui il divieto di svapare all’aperto.
Sembrerà strano, ma negli due anni l’Italia è andata in controtendenza rispetto al resto d’Europa: a fronte di una sempre maggiore interferenza legislativa nella quotidianità dei cittadini, l’Italia è considerata tra le migliori sostenitrici del liberalismo nello stile di vita.
Per quanto riguarda la regolamentazione dei tabacchi, l’Italia è in linea col resto dell’Ue dove il fumo è vietato nei luoghi pubblici, includendo anche alcuni parchi, le fermate degli autobus, le stazioni ferroviarie e alcune spiagge. Il divieto è stato esteso ai veicoli privati in presenza di donne incinte e minori. Tuttavia, l’Italia non ha adottato altre comuni misure paternalistiche come l’obbligo di “pacchetti generici”, il divieto di esposizione dei prodotti o l’obbligo di un prezzo minimo. L’Italia è però stato il primo paese Ue a introdurre una tassa sul liquido delle sigarette elettroniche. È anche consentito l’utilizzo al chiuso, previo consenso del titolare dell’ufficio o dell’attività, anche in presenza di divieto di fumo.
Secondo Christopher Snowdon, autore del Nanny State Index 2023 “l’Italia è uno dei Paesi più liberi nell’indice per quanto riguarda regolamentazioni dello stile di vita, ma bisogna tenere alta la guardia. Gli attivisti a favore di politiche paternalistiche spingono sempre per nuove restrizioni alle libertà sociali e l’Italia è tutt’altro che perfetta. È positivo che le imposte sul liquido per le sigarette elettroniche siano state ridotte, ma andrebbero rimosse completamente”.

Articoli correlati