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La catena Puff introduce lo scanner oculare per la verifica dell’età

Il dispositivo - spiega Roccatti, ceo di Puff - ci permette non solo di rispettare con maggior efficacia il divieto di vendita ai minori di 18 anni ma anche di significare il senso di responsabilità dell’azienda".

Il controllo dell’età non solo è un obbligo di legge, ma soprattutto è un dovere di ogni rivenditore di sigarette elettroniche e liquidi per impedire l’accesso dei minori ai prodotti da inalazione.La catena di negozi Puff ha introdotto un dispositivo tecnologico che consente di riconoscere attraverso la lettura oculare digitale se l’età dell’utente è vicina alla maggiore età. Soltanto in caso di dubbio, il negoziante potrà così chiedere il documento di riconoscimento. “Spesso – spiega Umberto Roccatti, ceo di Puff –  la richiesta di esibizione del documento d’identità per effettuare questa verifica necessaria, può creare imbarazzi e malcontenti. Per questo motivo abbiamo deciso di introdurre un supporto tecnologico di nuova generazione, uno scanner, un dispositivo all-in-one che esegue una stima anonima dell’età. Si chiama MyCheckr ed è una soluzione semplice che aiuta il negoziante durante questo processo. Non richiede alcuna integrazione, l’elaborazione dei risultati immediati è locale e non viene memorizzato alcun dato. Il dispositivo è certificato Gdpr da Age Check Certification Scheme“. Lo scanner può rappresentare un valido aiuto ai negozianti nella verifica dell’età al momento della vendita. Il settaggio del controllo è fissato a 23 anni, nel momento in cui l’età fosse stimata inferiore, lo scanner lo segnalerà e il negoziante dovrà effettuare un’ulteriore verifica tramite documento d’identità. MyChekr è in fase di test in due negozi a Torino prima dell’adozione del dispositivo a livello nazionale. “Il rispetto delle normative – conclude ancora Roccatti – è uno dei capisaldi della nostra attività, vista la responsabilità sociale insita nella nostra mission, ovvero offrire prodotti a rischio ridotto per fumatori adulti ed impedire l’accesso dei minori ai prodotti da inalazione. Pensiamo che utilizzare uno strumento come questo ci permetta non solo di rispettare con maggior efficacia il divieto di vendita ai minori di 18 anni, ma anche di significare il senso di responsabilità dell’azienda nel suo importante ruolo sociale”.

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