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Lotta al fumo, la linea svedese: minor danno, minor pressione fiscale

Il governo ha annunciato di voler diminuire le tasse sui prodotti non da fumo (snus, tabacco da fiuto, eliquids) mentre le alzerà sulle sigarette e sui sigari.

Il governo svedese intende ridurre l’imposta sullo snus, i sacchetti di tabacco a uso orale, del 20 per cento e aumentare l’imposta sui prodotti del tabacco con combustione del 9 per cento. In una nota sul sito istituzionale, il governo ha affermato che la decisione intende abbassare il prezzo di una confezione di snus di circa 3 corone svedesi (25 centesimi di euro). La normativa svedese prevede che i prodotti del tabacco non da fumo abbiano una pressione fiscale inferiore a quello delle sigarette tradizionali e dei sigari perche lì ritiene meno dannosi per la salute. La decisione politica della Svezia consolida il suo ruolo di leadership europea nella riduzione del danno, stabilendo uno standard esemplare che l’Unione europea potrebbero seguire se volesse applicare un modello virtuoso a tutela della salute pubblica. La tassazione e la regolamentazione basate sull’indice di rischio possono infatti incoraggiare i fumatori a passare a prodotti meno dannosi, prima su tutti la sigaretta elettronica.
I sostenitori della riduzione del danno da tabacco hanno applaudito la decisione. “È il momento che l’Ue segua l’esempio della Svezia – commenta Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance – Prevedere una tassazione mirata e una regolamentazione normativa basate sul rischio, oltre a legalizzare lo snus in tutta europa, rappresenterebbe un punto di svolta nella politica di sanità pubblica”.

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