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Secondo un’analisi delle Nazioni Unite, i giocattoli contribuiscono a incrementare l’inquinamento da rifiuti elettronici in misura molto maggiore rispetto alle sigarette elettroniche .
La notizia è stata data in occasione della Giornata internazionale dei rifiuti elettronici: il Forum sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) ha collaborato con le Nazioni Unite per redigere un report sulla quantità di rifiuti elettronici che il mondo smaltisce senza rendersi conto che potrebbero essere smaltiti e riciclati.
Secondo l’analisi, ogni anno vengono gettati via 9 miliardi di chilogrammi di cosiddetti rifiuti elettronici “invisibili”, per un valore di quasi 12 miliardi di euro. Circa un terzo di questi rifiuti proviene da giocattoli per bambini contenenti componenti elettronici nascosti che corrispondono a circa 3,2 miliardi di chilogrammi. I giocattoli contribuiscono 77 volte di più alla produzione di rifiuti elettronici invisibili nel mondo rispetto alle sigarette elettroniche, che secondo le stime dell’Onu rappresentano 42 milioni di chilogrammi all’anno, ovvero circa 844 milioni di pezzi.
A livello globale, solo il 17% dei rifiuti elettronici viene raccolto e riciclato, anche se in alcune aree la percentuale è molto più elevata. In tutta l’Unione Europea, circa il 55% dei rifiuti elettronici viene correttamente raccolto e smaltito.
Le persone coinvolte nell’indagini si sono dimostrate abbastanza coscienti del fatto che le sigarette elettroniche siano da trattare come rifiuti elettronici, mentre non considerano tali i giocattoli dei loro figli, anche se alimentati da batterie o telecomandi.
È bene ricordare che la normativa italiana prevede che i Raee debbano essere obbligatoriamente ritirati (anche senza ulteriore acquisto da parte del consumatore) soltanto presso i punti vendita al dettaglio di superficie superiore ai 400 metri quadrati. Negozi di sigarette elettroniche e tabaccherie sono quindi esclusi dall’obbligo di applicazione del cosiddetto principio dell’“uno contro zero” e di conseguenza sono esentati anche dall’iscrizione nell’albo nazionale dei gestori ambientali. Se così non fosse, soprattutto le tabaccherie in quanto venditori anche di piccole apparecchiature elettroniche (come ad esempio pile, torce, giocattoli elettronici, sigarette elettroniche), avrebbero dovuto obbligatoriamente essere iscritte all’Albo sin dal giorno dell’apertura dell’attività.