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E come ogni anno, l’editoriale che apre il numero di novembre è il più difficile da scrivere. Non perché si è a corto di idee o perché la mente volge già alle festività natalizie. Ma più pragmaticamente perché sono i mesi in cui il Parlamento discute ed emenda la legge di bilancio redatta dal governo. Al momento di andare in stampa sappiamo che il ministro dell’economia Giorgetti avrebbe intenzione di alzare le accise sul tabacco e l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione. Nulla di più, però. Niente di concreto se non le solite bozze asettiche e anonime che come di consueto circolano nelle varie chat degli addetti ai lavori. Che riportano cifre più o meno verosimili. Non ci sentiamo in questo momento di fare previsioni anche perché, come si suol dire, carta canta e scripta manent, non vogliamo in alcun modo suscitare allarmismo o, al contrario, e l’ipotesi sarebbe ben peggiore, spendere parole di ottimismo. A novembre potrà accadere di tutto, sia nel bene (l’imposta rimane inalterata) che nel male (l’imposta radoppia). Uscendo dai confini nazionali, sempre a novembre si terrà la conferenza delle parti della convenzione quadro del tabacco dell’Oms. Un appuntamento biennale, arrivato alla sua decima edizione, che traccerà la strada che i vari ministeri della salute internazionali percorreranno in ambito di lotta al fumo. E che, ancora una volta, non prospetta nulla di buono. All’interno del giornale troverete veri articoli che approfondiscono il dibattito della vigilia. Uno su tutti: la lunga e elaborata analisi di Charles A. Gardner, neurobiologo dello sviluppo, autorevole esperto in riduzione del danno. Per l’ennesima volta alza la voce contro tutti coloro che detraggono la sigaretta elettronica perché bisognerebbe considerare i vantaggi portati dall’assenza di combustione e non fossilizzarsi sulla presenza della nicotina. Sostanza, oltretutto, che non causa alcuna patologia clinica importante, meno che meno le neoplasie polmonari.
Occorre essere realisti e pragmatici, affrontare le difficoltà rispondendo colpo su colpo con l’arma della verità scientifica. Perché ormai sono passati quindici anni, le prove esistono e molte di esse sono inconfutabili. L’obiettivo riuscire a trasformare l’opinione della classe medica sulla sigaretta elettronica da detrattoria a possibilista. A quel punto saranno le esperienze personali delle centinaia di migliaia di utilizzatori di vaporizzatori personali a segnalare l’ulteriore e definitivo scatto in avanti, arruolando anche i possibilisti nell’auspicato esercito di ex fumatori che andranno a creare l’opinione diffusa.
In ultimo, un accenno all’omaggio che anche quest’anno dedichiamo a tutti i nostri lettori: lo svapocalendario 2024. Con l’augurio che possa servire a scandire uno scorrere del tempo proficuo e appagante.
(editoriale tratto da Sigmagazine #41 novembre-dicembre 2023)