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La scelta del Kazakistan: sigarette elettroniche come farmaci e solo dal medico

Seppure l'intenzione originaria fosse di vietare soltanto le sigarette elettroniche usa e getta, il provvedimento ha colpito l'intero comparto.

Anche il Kazakistan entra tra le file degli Stati proibizionisti nei confronti della sigaretta elettronica. Con un provvedimento governativo, gli ex sovietici hanno sancito la fine del vaping in tutto il paese: è infatti vietato importare, produrre e vendere tutti i dispositivi elettronici, liquidi e parti di ricambio. Seppure l’intenzione originaria fosse di vietare soltanto le sigarette elettroniche usa e getta, il provvedimento uscito dalla Camera bassa ha esteso il ban all’intero comparto. Pene severe per i contravventori: due mesi di carcere per chi vende, due anni per chi importa, cinque anni nel caso in cui si trattasse di una organizzazione criminale su larga scala. Il divieto è stato voluto dal locale ministero della salute che, non a caso, ha disposto anche che le sigarette elettroniche dovranno essere autorizzate dall’agenzia del farmaco e potranno essere prescritte soltanto dei medici. Non è tardata la reazione delle associazioni internazionali. Prima su tutte la Smoke Free Sweden che, attraverso il portavoce Delon Human, si dimostra molto preoccupata per “la mossa regressiva da parte del Ministero della salute del Kazakistan, una scelta che sfida gli straordinari risultati di alcuni paesi che hanno adottato un approccio progressista ai prodotti moderni come i vaporizzatori e lo snus”.

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