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I negozi di sigarette elettroniche del Regno Unito toccano un altro record. Attualmente sono 3.573, il numero più alto da tredici anni a questa parte, ovvero da quando il dispositivo ha fatto il suo ingresso nel mercato. Rispetto all’anno scorso si sono registrate 233 nuove aperture; nel 2022 il numero di negozi aumento invece di sole 66 unità. L’unico anno che ha segnato il segno negativo è stato il 2020 che, a causa della pandemia, chiusero in 23. I dati si riferiscono esclusivamente ai negozi specializzati e monotematici di prodotti del vaping, senza tenere conto dei corner all’interno di minimarket, uffici postali o distributori di benzina.
Il giro d’affari dei prodotti per lo svapo nel 2023 è stato di 897,4 milioni di sterline (1,1 miliardi di euro). Al contrario, il mercato del tabacco tradizionale ha registrato una contrazione: 889,1 milioni di sterline per le sigarette tradizionali e 313,1 milioni per il trinciato. Di fatto, nel Regno Unito il primo dispositivo per la somministrazione di nicotina è adesso la sigaretta elettronica. Nonostante questi successi, il governo britannico ha intenzione di vietare gli aromi all’interno dei liquidi pronti all’uso. Così facendo, vorrebbe porre un freno alla diffusione delle usa e getta tra i più giovani, anche se, per la verità, i principali penalizzati sarebbero gli adulti che hanno già abbandonato il fumo proprio grazie ai gusti diversi dal tabacco.
John Dunne, direttore generale dell’associazione industriale della sigaretta elettronica Ukvia, ha spiegato che l’aumento del numero di negozi specializzati riflette la crescente domanda da parte dei fumatori di poter accedere a uno strumento che consenta loro di smettere. “La sigaretta elettronica ha dimostrato di essere il modo più efficace per i fumatori di smettere. Tanto che ogni anno nel Regno Unito circa 50 mila persone abbandonano il tabacco per passare all’alternativa elettronica meno rischiosa e meno dannosa”.