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“La comunità medica non può più ignorare la sigaretta elettronica”

Secondo la dottoressa americana Nancy Rigotti, le evidenze sull'efficacia del vaping hanno raggiunto un punto di svolta.

Le evidenze scientifiche portano alla netta conclusione che le sigarette elettroniche sono strumenti che i medici possono utilizzare per aiutare gli adulti a smettere di fumare, soprattutto quelli che non riescono a farlo con gli strumenti attualmente riconosciuti. Le sigarette elettroniche non son completamente innocue né sono una “bacchetta magica” che aiuta tutti i fumatori a smettere, ma possono aiutarne alcuni e lo fanno”. Così scrive la dottoressa americana Nancy Rigotti sul New England Journal of Medicine, in un editoriale che accompagna e commenta lo studio svizzero coordinato da Reto Auer sull’uso delle e-cigarette per la cessazione del fumo (vedi “Sigaretta elettronica strumento efficace per smettere di fumare” pubblicato il 15 febbraio 2024, ndr).

Nancy Rigotti

Rigotti è una dei principali esperti al mondo di trattamento della dipendenza dal tabacco. Attualmente, oltre a ricoprire diverse cariche presso il Massachussetts General Hospital, ne dirige il Tobacco Research and Treatment Center, di cui è fondatrice. Con più di 250 pubblicazioni all’attivo sottoposte a revisione paritaria, ha una carriera di tutto rispetto. È stata presidente della Society of General Internal Medicine (2008-2009) e della Society for Research in Nicotine and Tobacco, oltre che direttore associato dell’Institute for the Study of Smoking Behavior and Policy presso la F. Kennedy School of Government dell’Università di Harvard. Inoltre è stata redattrice scientifica del Surgeon General’s Report on Tobacco del 1989, vicedirettore della rivista Nicotine & Tobacco Research e ha ricevuto importanti riconoscimenti per le sue ricerche sulla cessazione del tabacco.
È dunque una delle personalità più titolate ad affermare che “le prove disponibili indicano passare completamente dal fumo di sigarette combustibili allo svapo di sigarette elettroniche con nicotina riduce in modo sostanziale l’esposizione alle tossine del tabacco e i sintomi respiratori e inverte i cambiamenti fisiologici legati al fumo” e che “questo probabilmente in futuro si tradurrà in una diminuzione del rischio di malattie legate al tabacco”. Non solo, Rigotti suggerisce che nel dibattito in corso su politiche che bilancino i benefici dello strumento cin i rischi per i giovani non fumatori, “spesso rimane in ombra l’evidenza che le sigarette elettroniche potrebbero aiutare i 28 milioni di adulti statunitensi che ancora fumano”.
Una nuova conferma delle potenzialità del vaping arriva proprio da Auer e dai suoi colleghi che, in uno studio clinico randomizzato ampio e multisito, hanno testato l’efficacia e la sicurezza a breve termine della fornitura di sigarette elettroniche in aggiunta alla consulenza comportamentale standard agli adulti che cercavano di smettere di fumare. Come riportata la scorsa settimana, non solo i partecipanti che avevano usato l’e-cig avevano riportato tassi astinenza dal fumo significativamente più alti rispetto a quelli che non l’avevano usata, ma non avevano riportato effetti avversi più numerosi o più gravi, al contrario.
Questi risultati, secondo la dottoressa, si affiancano e quelli dell’ultimo aggiornamento della revisione permanente Cochrane, che hanno ancora una colta confermato che per smettere di fumare le sigarette elettroniche sono più efficaci delle terapie sostitutive a base di nicotina e del sostegno comportamentale e che causano danni a breve termine minimi. Insomma, secondo Rigotti le evidenze hanno portato le sigarette elettroniche ad un punto di svolta e. “È giunto il momento – conclude Rigotti – che la comunità medica lo riconosca e aggiunga le sigarette elettroniche al ventaglio di strumenti per smettere di fumare. (…) Le agenzie sanitarie pubbliche statunitensi e le associazioni mediche dovrebbero riconsiderare le loro posizioni di estrema cautela sull’uso del vaping per smettere di fumare. Il peso delle malattie legate al tabacco è troppo grande per poter ignorare potenziali soluzioni come le sigarette elettroniche”.

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