© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Operatori e consumatori messicani in piazza contro la riforma costituzionale del presidente Andrés Manuel López Obrador che vieta su tutto il territorio la vendita e il consumo di sigarette elettroniche. Come succede in ogni parte del mondo, anche la filiera del paese americano lamenta l’assoluta incapacità da parte del legislatore di legiferare seguendo i dettami della ricerca scientifica applicata alla riduzione del danno da fumo. “La nostra intenzione – ha spiegato Luis Felipe Gamboa, coordinatore della Vaping Freedom Alliance – è fornire informazioni ai legislatori per evitare che il presidente elevi a emendamento costituzionale un divieto già più volte ribaltato dalla Corte Suprema“. Anche altre organizzazioni come Pro Vapeo e World Vapers’ Alliance hanno espresso la loro insoddisfazione e preoccupazione, sostenendo che la una corretta regolamentazione dei dispositivi elettronici potrebbe essere un utile veicolo per aiutare le persone a smettere di fumare. La componente messicana di world Vapers’ Alliance, guidata da Alberto Gómez Fernández ha diramato una nota secondo cui “il divieto è completamente inefficace perché può solo portare alla vendita di prodotti sul mercato nero, dove questi prodotti non sono stati sottoposti a controlli di sicurezza o qualità, etichettando altresì i consumatori come criminali”. Inoltre, Gomez ha sottolineato che “i danni delle sigarette elettroniche sono inferiori del 95% rispetto a quelli delle sigarette tradizionali“.