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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 3 al 9 marzo

Fa discutere il dietrofront del Regno Unito: non solo il ban totale delle sigarette elettroniche monouso ma anche la super tassazione sui liquidi da inalazione. Intanto in Svizzera non passa la proposta di legge che voleva vietare la pubblicità dei prodotti senza combustione.

Gran BretagnaLa conferma del governo: dal 1° ottobre 2026 tassa specifica sui liquidi da inalazione
La svolta britannica è ora ufficiale: il governo inglese introdurrà una tassa specifica sui liquidi da inalazione a partire dal 1° ottobre 2026. Lo ha annunciato Jeremy Hunt, cancelliere allo scacchiere (l’equivalente del ministro delle finanze in Italia) nel discorso di presentazione del cosiddetto “spring budget”, il bilancio di primavera, alla Camera dei comuni. La tassa sul vaping si pone peraltro in controtendenza con l’impostazione generale dello “spring budget”, imperniato su tagli del prelievo fiscale e su aiuti a famiglie e imprese. Dai documenti pubblicati dopo il discorso di Hunt, infatti, si scopre che i liquidi senza nicotina saranno soggetti a una tassa di 1 sterlina ogni 10 ml, quelli con nicotina entro gli 11 mg/ml avranno un’imposizione di 2 sterline ogni 10 ml e quelli con nicotina superiore agli 11mg/ml di 3 sterline. Il cancelliere allo scacchiere ha riconosciuto nel suo discorso che svapare è preferibile a fumare e ha spiegato che anche il tabacco subirà un aumento dell’imposizione fiscale in modo da mantenerlo più caro del vaping. Ma non è parso interessato alle conseguenze che l’aumento del costo dei prodotti alternativi avrà sulla lotta al fumo che aveva visto finora il Regno Unito un Paese pionieristico.

Regno Unito: confermata la nuova tassa sulle sigarette elettroniche

 

Gran BretagnaPiovono critiche sul voltafaccia di Sunak nella politica sul vaping
E l’ufficialità scaturita dall’annuncio di Jeremy Hunt ha scatenato inevitabilmente le critiche del mondo del vaping britannico e dei sostenitori della riduzione del danno. Troppo repentino il passaggio del Regno Unito da fautore attivo del vaping nelle strategie di riduzione del danno a promotore di una tassa sull’e-cig che risulterà essere la seconda più alta d’Europa dopo la Danimarca. Tanto più che il segno politico dei governi è lo stesso da oltre un decennio: soli o in coalizione, i conservatori esprimono dal 2010 il premier. A intervenire a botta calda nel dibattito sono stati Christopher Snowdon, capo del settore Lifestyle Economics del think thank Institute of Economic Affairs, Clive Bates, noto sostenitore della harm reduction con un passato istituzionale nella lotta al fumo, le dottoresse Maggie Rae e Nicola Stingelin-Giles della Royal Society of Medicine, John Dunne, direttore dell’associazione dell’industria del vaping britannica Ukvia, oltre che i rappresentanti delle principali associazioni dei consumatori. Ciascuno nel proprio campo di competenza esprime la preoccupazione per la piega impressa dal governo di Rishi Sunak alle politiche per la riduzione del danno e le conseguenze che l’alta tassa sulle sigarette elettroniche avrà sui successi finora vantati dalla Gran Bretagna nella lotta al fumo. Sigmagazine riporta i testi delle dichiarazioni.

Tutti contro la tassa sulle sigarette elettroniche del Regno Unito

 

BielorussiaProdotti illegali, le autorità vietano la vendita di 47 tipi di sigarette elettroniche
Il Comitato statale per la standardizzazione della Bielorussia ha vietato la vendita di 47 tipi di sigarette elettroniche. Lo riferisce l’agenzia di stampa Novosti. Nei mesi di gennaio e febbraio, le autorità della regione di Gomel, nel sud della Bielorussia, hanno identificato un gruppo di commercianti che vendeva sistemi elettronici che non rispettavano i requisiti legislativi. Alcuni vaporizzatori, ad esempio, superavano il livello consentito di nicotina di 20 mg per ml, mentre altri erano privi di avvertenze sulla salute, di dichiarazioni sulle limitazioni d’uso e non riportavano le obbligatorie date di scadenza. Molti vaporizzatori sono stati inoltre venduti privi dei documenti comprovanti la conformità e la sicurezza del prodotto. I prodotti illegali sono stati ritirati dalla vendita e le autorità hanno adottato misure amministrative contro i venditori.

SvizzeraParlamento respinge il divieto tout court della pubblicità del tabacco e delle sigarette elettroniche
Il Parlamento svizzero ha respinto con 121 voti a 64 (e 5 astensioni) il divieto tout court della pubblicità del tabacco e delle sigarette elettroniche. La proposta prevedeva esclusivamente il divieto dei messaggi promozionali rivolti ai minori, continuando invece a permettere le comunicazioni commerciali per gli adulti. Un referendum nazionale che si era svolto nel febbraio 2022 aveva rivelato una maggioranza favorevole al provvedimento. Che invece è apparso troppo complesso per i parlamentari e di difficile attuazione: da qui la sua bocciatura. Ora la proposta dovrà tornare al Senato. Se verrà nuovamente respinta, oppure se la Camera dei Rappresentanti si opporrà una seconda volta, la proposta sarà definitivamente archiviata. E a quel punto il Parlamento dovrà elaborare un piano ex novo per dare attuazione al divieto di pubblicità.

Pubblicità tabacco e sigaretta elettronica, la Svizzera si divide e il divieto non passa

 

Gran BretagnaDopo 21 anni  Deborah Arnott lascerà la guida della Action on smoking and health (Ash)
Cambio della guardia fra qualche mese alla guida della fondazione antifumo Action on smoking and health (Ash). Il 30 settembre prossimo, dopo poco più di due decenni, andrà in pensione Deborah Arnott, amministratore delegato di Ash. “Gli ultimi 21 anni hanno visto Deborah Arnott sviluppare e guidare Ash e la Smokefree Action Coalition che Ash coordina, ottenendo sostanziali successi elettorali, tra cui la legislazione che vieta il fumo nei luoghi pubblici, l’eliminazione del tabacco dalla vista nei negozi e semplici pacchetti di tabacco standardizzati”, ha scritto in una nota l’associazione . “L’inasprimento della regolamentazione è stato accompagnato da un sostanziale calo nella prevalenza del fumo di oltre la metà tra gli adulti e di oltre l’80% tra i bambini di età compresa tra 11 e 15 anni”, ha aggiunto Ash. Il Consiglio della fondazione sta avviando il processo di reclutamento per il suo successore che verrà individuato prima dell’addio ufficiale di Arnott, in modo da consentire una transizione graduale. Action on smoking and health è attiva nel mondo anglosassone dal 1971, anno in cui venne fondata dal Royal college of physicians britannico.

PanamaCop10, il mondo al contrario dell’Oms
I trionfalistici annunci dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’esito della decima sessione della Conferenza delle parti (Cop10) della Convenzione quadro sul controllo del tabacco (Fctc) hanno spiegato come si sia conclusa con l’adozione di “decisioni storiche” che proteggeranno l’ambiente e le persone dalle “devastazioni del tabacco”. “Abbiamo preso una decisione storica sull’articolo 18“, aveva affermato Adriana Blanco Marquizo, capo del segretariato della Fctc dell’Oms, aggiungendo nel comunicato stampa finale, con una buona dose di sfacciataggine, che l’evento era stato “aperto ai media che hanno avuto l’opportunità di osservare tutte le sessioni pubbliche, consentendo ai giornalisti di testimoniare che più di 1000 delegati da tutto il mondo si sono uniti per sei giorni per considerare e agire su questioni importanti relative all’attuazione della Convenzione”. Ma il redattore politico di Euroreporter Nick Powell ha raccontato una storia diversa: “Come molti giornalisti, mi è stato rifiutato l’accreditamento, ma questo ha fatto poca differenza dato che la conferenza ha votato per escludere la stampa. Ciò è avvenuto poco dopo che gli organizzatori hanno tagliato il microfono di un delegato che ha avuto l’ardire di suggerire che la priorità dovrebbe essere la riduzione del danno”. Nel suo resoconto Powell ha raccontato un’organizzazione allo sbando, con discussioni tra prove e aneddoti e ricorso alla fiction, quando si è discusso del presunto rischio di contrarre il cancro con lo svapo.

Colombia Il parlamento approva una legge restrittiva sulle sigarette elettroniche
Dopo una lunga fase dibattimentale la Camera dei Rappresentanti colombiana ha approvato un disegno di legge che regola le sigarette elettroniche. Lo riporta l’emittente Wradio. Il disegno di legge modifica la legge anti-tabacco sottoponendo le sigarette elettroniche a regolamenti simili a quelli delle sigarette tradizionali, tra cui restrizioni sulla pubblicità e sul fumo in luoghi specifici. Più in dettaglio, il disegno di legge propone il divieto dell’uso di sigarette elettroniche (o altri prodotti a vapore come le pipe ad acqua) nei campus universitari. Sarà inoltre vietata anche la pubblicità sportiva relativa e l’imballaggio dei prodotti del vaping dovrà includere chiare avvertenze come appunto accade per le sigarette tradizionali.

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