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UK, nuovo intergruppo parlamentare sulla sigaretta elettronica

Il gruppo vuole garantire norme sul vaping equilibrate che non mettano in pericolo i benefici per i fumatori che vogliono smettere.

All’indomani della presentazione nella Camera dei comuni della nuova proposta di legge su fumo e sigaretta elettronica, fortemente voluta dal premier britannico Rishi Sunak, ha visto la luce anche un intergurppo parlamentare transpartitico per il vaping responsabile, presieduto dal deputato conservatore di Dartford, Gareth Johnson. Il raggruppamento prenderà forse il posto del vecchio intergruppo sul vaping (che nel nome non aveva l’aggiunta della parola “responsabile”), guidato da Mark Pawsey che, non avendo rinnovato l’iscrizione lo scorso 24 gennaio, non risulta più nel registro del parlamento.

Gareth Johnson

Quello presieduto da Johnson e creato con il sostegno della Independent British Vape Trade Association (Ibvta), si propone di garantire che il futuro regime normativo per il mondo della sigaretta elettronica sia equilibrato e non ostacoli i benefici che il vaping può apportare aiutando i fumatori a smettere. Tenendo ferma, ovviamente, la tutela dei minori e dei non fumatori che non dovrebbero iniziare svapare. “Con la presentazione della legge sul tabacco e sulle sigarette elettroniche – spiega infatti il presidente sul sito Conservative Home – è opportuno lanciare il gruppo parlamentare transpartitico per il vaping responsabile. Il gruppo offrirà ai parlamentari l’opportunità di esaminare attentamente le proposte del governo e di contribuire a garantire che siano equilibrate e realizzabili”.
Oltre ad ambire a diventare un punto di riferimento all’interno del parlamento per le questioni relative allo svapo, l’intergruppo – al quale aderirà anche un ex ministro della salute, rivela Johnson – si rapporterà anche con il governo, nella fase in cui si appresta a introdurre una serie di nuove misure, come la tassa sui liquidi annunciata dal cancelliere dello scacchiere Jeremy Hunt e il divieto per i dispositivi usa e getta. Ma non solo. Come rilevato anche da Sigmagazine, il disegno di legge conferisce al governo poteri ampi e per ora indefiniti riguardo il confezionamento e l’esposizione dei prodotti e il futuro degli aromi nei liquidi da inalazione. Una sorta di assegno in bianco che non tutti si sentono tranquilli a firmare.
Dobbiamo trovare il giusto equilibrio”, ribadisce Johnson, ricordando che nel Regno Unito milioni di fumatori hanno detto addio al fumo grazie alla sigaretta elettronica, ma ve ne sono ancora molti da raggiungere. Citando un rapporto di Ibvta, il presidente del neonato intergruppo ricorda che nel paese il 46% dei fumatori e il 37% degli ex fumatori ha utilizzato l’e-cig per liberarsi dalle sigarette e che lo strumento ogni anno determina circa 70 mila tentativi di smettere di fumare. Un importante 72% di chi ha smesso di fumare negli ultimi cinque anni, inoltre, afferma che i vaporizzatori hanno contribuito a raggiungere una vita senza fumo.
Il rapporto citato dice anche altro e riguarda il tema più scottante, quello degli aromi. Il 41% dei consumatori britannici, continua Johnson, utilizza liquidi al gusto di frutta, l’8% aromi come cola o vaniglia, mentre il 59% dichiara che avere una gamma di sapori diversi li aiuta a ridurre il consumo di fumo o li dissuade dal tornare a fumare. “Restrizioni sproporzionate sugli aromi – afferma – finirebbero per scoraggiare i fumatori dallo smettere e metterebbero in pericolo l’obiettivo del governo di sconfiggere il fumo entro il 2030”. L’intergruppo si impegnerà, inoltre, per capire quali sono le migliori pratiche per supportare gli adulti a smettere di fumare e al contempo impedire l’accesso ai minori, tutelare l’ambiente e colpire il commercio illecito di sigarette elettroniche, evidenziando i grandi sforzi che l’industria di settore sta compiendo in questo senso.
Ma l’invito al confronto costruttivo è rivolto soprattutto ai ministri, perché si impegnino a costruire una struttura normativa che non metta a rischio i benefici che il vaping può portare. “La sigaretta elettronica – conclude Gareth Johnson – ha il potenziale per salvare molte vite. Se la metà dei fumatori attuali smettesse di fumare, il servizio sanitario nazionale risparmierebbe 500 milioni di sterline all’anno. Ma è fondamentale, nel momento in cui questa legislazione viene elaborata, che In parlamento ci sia una voce forte sul vaping”.

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