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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 12 al 18 maggio

Il numero dei consumatori di sigarette elettroniche cresce costantemente in tutto il mondo. Tasso da record in Malesia: +600%

MalesiaIn 12 anni il tasso dei vaper è aumentato del 600%
il tasso di svapatori in Malesia è aumentato del 600% in 12 anni. È quanto riporta uno studio del Global Adult Tobacco Survey (GATS) i cui dati finali si riferiscono al 2023. lo scorso anno circa il 5,8% degli adulti malesi utilizzava sigarette elettroniche rispetto a solo lo 0,8% nel 2011. Lo studio ha evidenziato anche un aumento dei cosiddetti utilizzatori duali. I tre motivi principali citati dagli intervistati per spiegare il loro utilizzo delle sigarette elettroniche sono i sapori, la percezione di un rischio inferiore rispetto al fumo e un maggiore piacere provato. Il rapporto si basa su interviste per un periodo di due mesi a 5.780 famiglie in tutte le aree del paese, i cui membri erano di età pari o superiore a 15 anni. L’indagine si è estesa anche ai fumatori. Sono circa 4,8 milioni, ovvero il 19%, gli adulti in Malesia che fumano, e il 41 per cento di loro ha dichiarato di non avere intenzione di smettere. Chi invece vorrebbe mettere la parola fine al fumo costituisce il 13%. Il restante 37 per cento ha dichiarato di volerlo fare in un futuro più o meno prossimo. Su queste ultime due categorie potrebbe essere impostata una politica di riduzione del danno con l’utilizzo di strumenti alternativi al fumo come le sigarette elettroniche. Ma dal mondo politico e sanitario malese non vi sono indicazioni in tal senso. Per ora.

Gran BretagnaSondaggio Ash sui vaper smentisce le Cassandre sullo svapo dei minori
Aumenta il numero degli svapatori adulti nel corso di questo 2024, mentre resta stabile la quota dei minori che fanno uso della sigaretta elettronica. È quanto emerge da un’indagine commissionata dalla fondazione Ash (Action on smoking and health) all’istituto di ricerca YouGov, presentata nel corso della settimana in occasione dello Us E-cigarette Summit di Washington. 13.266 adulti e 2.349 minori di età compresa fra 11 e 17 anni hanno costituito il campione del sondaggio, che di fatto consegna buone notizie ai legislatori sempre attenti agli studi presentati da Ash, fondazione quasi istituzionale giacché finanziata principalmente dalla British Heart Foundation e dal Cancer Research UK. E di attenzione ai numeri della scienza dovrebbe essercene molta, soprattutto in questo periodo nel Regno Unito alle prese con una inattesa svolta nelle politiche antifumo. I dati da sottolineare sono principalmente due: l’aumento costante dal 2013 a oggi (con l’eccezione dell’anno pandemico 2020) degli adulti svapatori, con un balzo di quasi il due per cento nell’ultimo anno, e il mancato aumento della quota dei minori, elemento che smentisce quantomeno l’allarmismo sul tema. Ancora da registrare: il 53% degli utilizzatori di e-cigarette è costituito da ex fumatori, mentre nel 39% dei casi si tratta ancora di utilizzatori duali. Numeri più dettagliati nell’articolo di Sigmagazine.

Gran Bretagna: svapatori adulti in aumento, stabili i minori

 

ColombiaIn vigore la legge che vieta la vendita si sigarette elettroniche ai minori
Non era ancora stata regolamentata la vendita di sigarette elettroniche ai minori, ma ora la legge che lo vieta è entrata in vigore con la firma apposta dal presidente Gustavo Petro sulla normativa approvata dal parlamento. La legge, nota come Legge anti-tabacco 2.0, vieta la vendita diretta e indiretta di sigarette elettroniche e accessori ai minori di 18 anni. Le modifiche legislative apportate alla precedente la Legge anti-tabacco che risaliva al 2009 rendono ora i vaporizzatori soggetti alle stesse normative dei tradizionali prodotti del tabacco. Per alcune disposizioni contenute nella legge è stato concesso un periodo transitorio per consentire sia all’industria che al commercio del settore di adattarsi e promuovere il rispetto delle nuove normative.

 

Stati Uniti – Il direttore del Ctp ricorda che l’uso della sigaretta elettronica aiuta i fumatori a ridurre i danni da fumo
C’è un passaggio, in un articolo pubblicato lo scorso aprile su Nature Medicine e rivolto principalmente agli operatori sanitati, che va evidenziato con un grosso pennarello. Il testo è intitolato “Nicotine e-cigarette: considerations for healthcare providers” e il passaggio dice che “i prodotti del tabacco non combustibili, come le sigarette elettroniche, generalmente presentano rischi per la salute inferiori per chi li utilizza rispetto ai prodotti del tabacco bruciati”. E poi si aggiunge che “la National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (Nasem) degli Stati Uniti ha trovato prove conclusive che il passaggio completo dalle sigarette alle sigarette elettroniche riduce l’esposizione di una persona a molte sostanze tossiche e cancerogene presenti nelle sigarette di tabacco combuste”. Il motivo per cui queste frasi assumono un valore assoluto è che sono vergate da tre autori, uno dei quali è Brian King, il direttore del Center for Tobacco Products (Ctp) della Food and Drug Administration degli Stati Uniti. Nell’articolo, King e Benjamin Toll e Tracy Smith della Medical University of South Carolina (gli altri due autori) evidenziano come educare i fumatori e gli operatori sanitari a conoscere la differenza di rischio fra i diversi prodotti disponibili è fondamentale. Su Sigmagazine un’analisi approfondita dell’articolo in questione.

Fda Usa: “La sigaretta elettronica riduce il danno del fumo”

 

Gran BretagnaIl forum della Brunel University ha discusso le opportunità delle politiche di riduzione del danno
Il passaggio a prodotti a potenziale rischio ridotto apre una nuova era nel campo della riduzione del danno, offrendo un’alternativa per i fumatori adulti che lottano per smettere. Le implicazioni per le politiche sanitarie che arrivano dalle innovazioni rivoluzionarie prodotte negli ultimi decenni da ricerca e sviluppo nel settore del tabacco state il tema principale del Brunel Annual Health Economics and Policy Forum, che si è tenuto a Londra presso la Brunel University. Un approccio meno coercitivo e più incentrato sul mitigare gli effetti negativi sulla salute delle persone anziché sulla cessazione completa della dipendenza è la strada da percorrere per contribuire in maniera determinante a rudurre la dipendenza dal tabacco combusto. Il fumo di sigaretta continua infatti a rappresentare una delle principali minacce per la salute pubblica, con un bilancio di vittime che supera quello combinato di alcol, Aids, droghe e incidenti stradali. Nel forum sono state illustrate le esperienze positive di tali politiche in paesi come Regno Unito, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Svezia. Non sono mancati i confronti con l’Italia, come è possibile leggere nel resoconto approfondito di Sigmagazine.

Lotta al fumo, gli esperti: “Si vince con sigarette elettroniche e riduzione del danno”

 

Gran BretagnaUKVIA scrive ai parlamentari contro le informazioni errate presentate al Tobacco and Vapes Bill Committee
A nome della UK Vaping Industry Association (UKVIA), la più grande associazione dell’industria del vaping del Regno Unito, scriviamo per esprimere le nostre gravi preoccupazioni per la qualità e l’accuratezza di alcune delle prove orali presentate su ciò che si è rivelato essere una fase del Comitato prevalentemente unilaterale della legge sul tabacco e sui vaporizzatori”. È l’inizio della lettera inviata dall’associazione delle imprese del vaping ai parlamentari per esprimere preoccupazioni sulle informazioni “fuorvianti, incomplete, non comprovate o errate” presentate al Tobacco and Vapes Bill Committee. “Affinché il Comitato possa esaminare efficacemente il disegno di legge, è importante che ai membri del Comitato vengano presentate prove accurate e imparziali che consentano loro di valutare se il disegno di legge raggiunge i risultati desiderati”, prosegue la lettera ai parlamentari, “ciò è particolarmente vero quando l’argomento è di grande importanza, poiché avrà un impatto diretto sulla salute di tante generazioni attuali e future”. UKVia ricorda di sostenere ampiamente gli obiettivi della legge sul tabacco e lo svapo e l’impatto che si prevede avrà sulla riduzione del fumo e dei tassi di svapo giovanile. Ma conclude che “purtroppo, in questa occasione, gran parte di queste prove erano fuorvianti, incomplete, non comprovate o semplicemente errate”. La lettera è arricchita da una serie di prove documentali con cui l’associazione degli industriali del vaping spera di far virare la discussione in tempo utile a produrre regolamentazioni più sensate.

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