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“Non basta parlare di Europa, bisogna comportarsi da europei”

Lettera aperta di Mosè Giacomello (Vapitaly) al sottosegretario Benedetto Della Vedova, fondatore con Emma Bonino della lista +Europa. "Il governo italiano ha violato il Trattato di Lisbona sulla libera circolazione delle merci, la prima delle quattro libertà fondamentali del mercato interno".

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Mosè Giacomello (presidente Vapitaly) al sottosegretario Benedetto Della Vedova, senatore che ha partecipato a due edizioni della fiera internazionale della sigaretta elettronica ed è più volte intervenuto a sostegno del settore.

Egregio Sen. Della Vedova,
seguo con interesse il suo impegno in una lista politica che mette l’Europa al centro del proprio programma. Con interesse perché, fin da giovane, ho sognato un’Europa che fosse veramente una grande comunità in grado comunque di valorizzare ed esaltare le peculiarità di ciascuna nazione. Un’Europa con regole comuni che mettesse sullo stesso piano tutti i cittadini, che ne favorisse la crescita comune, che fornisse loro molte più prospettive di quanto avrebbe potuto fare ogni singola nazione. Non lo nascondo: speravo anche che questa Europa avrebbe “trainato” l’Italia su un livello qualitativo migliore, che ci avrebbe aiutato a correggere i nostri difetti, che ci avrebbe fatto crescere anche dal punto di vista istituzionale. Avevo meno di 20 anni e a quell’età è facile crearsi delle illusioni. Sono passati molti anni, anni in cui ho sempre creduto che stavamo vivendo un processo di crescita e che le cose si sarebbero sistemate, ma nulla è cambiato. Mi sembra a volte che sia successo l’opposto: il modello burocratico e farraginoso di cui ci volevamo liberare ha preso il sopravvento anche a livello comunitario. Ma ancor di più, assistiamo al triste spettacolo di una classe politica incapace di qualsiasi forma di autocritica. Sempre pronta ad accusare forze esterne – movimenti nazionalisti – senza un seppur minimo sforzo di voler capire cosa ci ha portato a questo.
È la delusione dei cittadini europei che si sta rivoltando contro il concetto stesso di Europa. È il rifiuto di questo modello burocratico portato a livelli che mai avremmo creduto possibili, è il trionfo dei meccanismi lobbistici che vivono e prosperano a Bruxelles che ci tolgono l’illusione dell’Europa sognata da giovani. Immagino già la sua critica: ecco un altro che parla di Europa quando fa comodo e poi la ignora. Ma è proprio questo il punto di cui le vorrei parlare. Per quanto riguarda il nostro settore, il mondo del vaping, è stato proprio il Governo italiano – gli ultimi tre governi – ad usare l’Europa solo quando faceva comodo ed ignorarla quando conveniva. Parlo dei governi e della maggioranza di cui lei ha fatto parte in questi ultimi cinque anni. Parlo in particolare dei tentativi del MEF, sostenuto dai Monopoli e dalla Federazione dei tabaccai, di creare un nuovo monopolio su quello che oramai è riconosciuto come il miglior strumento per smettere di fumare e di salvare la vita di milioni di persone. Tentativi che nel corso di questi ultimi anni (da giugno 2013 per la precisione) si sono susseguiti attraverso emendamenti “infilati” in leggi con carattere di urgenza, dal decreto “svuota carceri” in poi.
A nulla sono serviti i tentativi di parlamentari delle opposizioni e perfino della maggioranza – tra cui ricordiamo l’impegno degli On. Rotta, Boccadutri e Galgano – di mitigare gli effetti nefasti delle normative volute dal MEF. Nell’ultima legge di Bilancio, si è arrivati al punto di creare un nuovo reato: quello di contrabbando della glicerina aromatizzata! Tutto ciò in totale spregio al Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea, ratificato con il Trattato di Lisbona, che stabilisce la libera circolazione delle merci come la prima delle quattro libertà fondamentali del mercato interno. Possiamo quindi chiedere ai cittadini di credere in questa Europa quando è proprio il nostro Governo a farsi beffe della stessa? Ma soprattutto, può un partito europeista essere complice di tutto questo? Inoltre, lo sa che nella stessa legge di bilancio era presente un emendamento (poi non ammesso) che avrebbe consegnato ai tabaccai il monopolio di tutti i prodotti a base di cannabis legale? Gli stessi prodotti per la cui liberalizzazione lei si è battuto in questi anni. Che effetto le avrebbe fatto se tutto il suo lavoro avesse prodotto soltanto un nuovo monopolio a favore di una singola categoria?
Voglio continuare a credere nell’Europa in cui credevo da giovane, ma chiedo di essere governato da persone che condividono – non solo a parole – questi ideali. Non posso quindi credere che le vostre scelte, in termini di alleanze, siano la strada migliore per perseguire gli obiettivi europei che vi siete posti.
Sempre disponibile per un confronto, più ampio possibile, che possa finalmente far capire a chiunque legiferi in Italia, che l’Europa, i Trattati, le Direttive, non sono un optional da usare solo quando fa comodo.

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