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Marchio CE, Tribunale di Bari: “Non spetta al negoziante verificarne la conformità”

Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale che ha disposto il dissequestro della merce sequestrata in estate da Senza Filtro di Andrea Balducci.

Una sentenza che crea un importante precedente e segna un punto a favore dei rivenditori di sigarette elettroniche. Non spetta al negoziante verificare la conformità del marchio CE, l’unico obbligo è verificare che ci sia. Lo ha stabilito la Terza Sezione Penale del Tribunale di Bari a seguito del procedimento a carico di Andrea Balducci, titolare dell’attività senza Filtro, a cui lo scorso mese di luglio vennero sequestrati circa 600 pezzi tra sigarette elettroniche e accessori vari. Giuseppe Battista, presidente della Terza Sezione Penale, ha dunque ordinato il dissequestro della merce con conseguente riapertura dell’attività commerciale Senza Filtro, cosa che Balducci ha fatto proprio nella giornata odierna. La responsabilità per l’eventuale contraffazione del marchio CE va ascritta al produttore o all’importatore ma non al negoziante.
Da quanto si legge in ordinanza, “la marchiatura CE può essere apposta solo da fabbricante o dal suo mandatario. Ne consegue che eventuali irregolarità della stessa possono essere imputate soltanto a tali soggetti” e non anche al dettagliante che ha “soltanto l’onere di verificare che i prodotti rechino la marchiatura CE prima di immetterli sul mercato. Dunque non vi sarebbe uno specifico onere di controllare la genuinità del marchio e/o la sua corretta apposizione, ma soltanto la sua presenza”.
L’ordinanza 19/11/2020 del Tribunale di Bari smentisce nei fatti e nella sostanza il sequestro operato dalla Guardia di Finanza e dagli ispettori dell’agenzia delle Dogane e monopoli. E lo scrive espressamente: “Nel caso di specie non si riesce a comprendere per quali ragioni il marchio CE si debba considerare “non conforme ed indebitamente apposto”, come invece era stato scritto nel verbale di sequestro della Finanza. Sempre il giudice barese puntualizza inoltre che lo stesso verbale non sia stato redatto in maniera congrua e puntuale perché si segnalavano “irregolarità con riferimento alla corretta apposizione della marchiatura CE” ma senza fornire “alcuna delucidazione in merito”. “Risulta impossibile – continua la Terza Sezione Penale di Bari – anche solo comprendere per quali ragioni l’apposizione della marchiatura CE dovrebbe considerarsi irregolare e/o indebitamente apposta, sicché allo stato si deve ritenere insussistente il fumus dei reati contestati”.
Andrea Balducci ha potuto così riprendere possesso dei “598 pezzi di materiale elettrico a bassa tensione” e riaprire le vendite attraverso il sito Senza Filtro.
Sono contento – commenta Andrea Balducci – che la situazione si sia chiarita e la mia posizione sia, almeno per quel che riguarda il sequestro della merce, risolta positivamente. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che in questi mesi, per me davvero difficili da superare, mi hanno manifestato la loro solidarietà: amici, clienti, colleghi, distributori e semplici appassionati di svapo che nei modi più svariati mi sono stati vicini. È solo grazie a loro se ho deciso, a distanza di più di sette mesi dal fatto, di rimettere online il sito. Quasi come segno del destino la riapertura capita alla vigilia del settimo anniversario dall’apertura di senza Filtro. Era il 22 febbraio 2013. Domani festeggeremo il compleanno un po’ più serenamente”.

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