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Nuova Zelanda, sigarette elettroniche: riduzione del danno riconosciuta per legge

Il parlamento approva la legge che promuove i vaporizzatori come strumenti per aiutare i fumatori a smettere. Il ministro della salute: "Lo svapo è meno dannoso del 95 per cento rispetto al fumo di sigaretta"

Il parlamento della Nuova Zelanda riconosce la sigaretta elettronica come uno strumento per aiutare i fumatori a smettere. È scritto nero su bianco nel testo di legge approvato nella giornata di ieri. E lo ha anche ribadito il ministro alla salute, Jenny Salesa, da sempre molto attenta alla questione: “Abbiamo prodotto una legge equilibrata che consente ai fumatori di avere uno strumento utile per smettere ma nello stesso tempo vietandone l’accesso e l’utilizzo ai più giovani”.
I vaporizzatori di nicotina potranno essere liberamente venduti nei supermercati, nelle stazioni di servizio, nei negozi generici ma potranno anche essere aperti punti vendita esclusivamente dedicati alle sigarette elettroniche e ai liquidi di ricarica. “Sebbene lo svapo non sia privo di rischi – ha riconosciuto il Ministro – sappiamo però che è meno dannoso del 95 per cento rispetto al fumo di sigaretta”. E poi dedicata una frecciatina ai colleghi australiani. “Molti esperti in Australia hanno diffocoltà ad accettare questa cosa, nonostante la scienza vada a sostegno della nostra valutazione”.
La nuova legge neozelandese entrerà in vigore a novembre e, tra l’altro, prevede:
divieto di vendita dei prodotti per lo svapo ai minori di 18 anni;
divieto di pubblicità dei prodotti;
libera vendita degli aromi nei negozi specializzati ma limitata ai gusti menta, mentolo e tabacco nei punti vendita non specializzati;
possibilità per i soli punti vendita specializzati di effettuare sconti o raccolte punti fedeltà;
divieto di utilizzo della sigaretta elettronica in auto in presenza di bambini.
La sigaretta elettronica – commenta ancora il ministro Salesa – salverà in Nuova Zelanda migliaia di vite e porterà gradualmente il Paese a dire addio al fumo tradizionale”.

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