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Indagine minori in gravidanza: proibire l’ecig aumenta il fumo

“Tradizionalmente l’uso delle sigarette diminuisce durante la gravidanza – dice Janet M. Currie, capo del Dipartimento di economia dell’Università di Princeton – ma i nostri risultati dimostrano che le leggi che limitano l’accesso alle sigarette elettroniche rallentano questa diminuzione perché impediscono alle donne di passare all’ecig".

In inglese esiste un verbo, to backfire, per indicare quando un’azione compiuta ha come conseguenza l’esatto opposto di quello che si voleva ottenere. Si potrebbe usare per descrivere alcuni effetti delle leggi che regolamentano la sigaretta elettronica e che spesso, invece di proteggere i cittadini da rischi presunti, li spingono verso un pericolo certo: il fumo. Secondo uno studio condotto dalle università americane di Princeton e di Cornell, pubblicato come working paper su National Bureau of Economic Research, è quello che è successo alle leggi che vietano ai minori l’utilizzo delle ecig, almeno per quanto riguarda le ragazze incinte minorenni. I ricercatori, infatti, hanno analizzato i dati relativi a oltre 500mila gravidanze portate avanti da teen-agers e hanno scoperto che in quegli Stati Usa che avevano proibito il vaping ai minori, il tasso di teen-agers incinta fumatrici era cresciuto del 13,8 per cento dopo l’entrata il vigore del divieto.
Tradizionalmente l’uso delle sigarette diminuisce durante la gravidanza – ha dichiarato Janet M. Currie, una delle autrici dello studio e capo del Dipartimento di economia dell’Università di Princeton – ma i nostri risultati dimostrano che le leggi che limitano l’accesso alle sigarette elettroniche rallentano questa diminuzione, presumibilmente perché impediscono alle donne di passare all’ecig. Questi dati dimostrano che le donne incinte hanno particolare necessità di prodotti per smettere di fumare nelle prime fasi della gravidanza. Speriamo che in futuro saremo in grado di offrire loro qualcosa che sia migliore per il bimbo che hanno in grembo della sigaretta elettronica”.
In futuro, forse. Ma per il momento quello che appare da questo studio è che alcune politiche, seppure concepite con le migliori intenzioni, non centrano il bersaglio. Probabilmente anche la demonizzazione della sigaretta elettronica, descritta spesso come equivalente al fumo se non addirittura più dannosa, ha giocato un ruolo nel far sì che le giovani donne anche in gravidanza continuassero a utilizzare le sigarette tradizionali. Che, detto per inciso, sono anch’esse vietate ai minori, ma evidentemente in maniera più “sportiva” rispetto all’ecig.
Il fatto che le teen-agers incinte quando possono utilizzano le sigarette elettroniche dimostra la difficoltà che trovano a smettere di fumare e l’esigua disponibilità di prodotti sostitutivi – conclude Currie – La gravidanza rappresenta un momento unico in cui le donne sono aperte a consigli su risorse e prodotti che possano aiutarle ad abbandonare il fumo”. Tutto sta a coglierlo.

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