Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

“Vietare la sigaretta elettronica lede la Costituzione”

L'obiettivo della Fondazione Canadian Constitution è di salvaguardare i diritti e le libertà dei canadesi, così come previsto dall'omonima Carta. "L'ecig - si legge nel rapporto Vaping and the law - si è dimostrato uno strumento di riduzione del danno efficace, creato e costantemente migliorato per le esigenze dei consumatori dal libero mercato”.

Poiché le sigarette elettroniche sono uno strumento provato di riduzione del danno e un aiuto per i fumatori che vogliono abbandonare la loro letale abitudine, impedire ai canadesi l’accesso alla tecnologia del vaping rappresenta una violazione della sezione 7 della Carta dei diritti e delle libertà canadese, che garantisce il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona”. Questo si legge nel rapporto Vaping and the law (Il vaping e la legge), il documento con il quale Canadian Constitution Foundation – una fondazione indipendente con l’obiettivo di difendere le libertà costituzionali dei canadesi – scende in campo contro la legge del governo federale che impone regole con valenza nazionale per la sigaretta elettronica.
Norme che – sostengono alla fondazione – “mettono in pericolo la capacità dell’industria del vaping di crescere e massimizzare i significativi vantaggi in termini di salute pubblica e finanziari che derivano dall’incoraggiare i fumatori a passare alla meno dannosa ecig”. Non si tratta, quindi, solo di una presa di posizione a favore dei vapers, ma soprattutto dei fumatori, ai quali verrebbe preclusa la possibilità di fruire di un mezzo che “si è dimostrato uno strumento di riduzione del danno efficace, creato e costantemente migliorato per le esigenze dei consumatori dal libero mercato”.
La fondazione chiede che la legge canadese segua l’approccio del Regno Unito, il Paese che più di ogni altro cerca di non perdere questa grande opportunità per la salute pubblica e chiede che il governo tenga saldi alcuni principi. In particolare, secondo Canada Constitutional Foundation, le sigarette elettroniche non dovrebbero essere normate come i medicinali o come il tabacco, né dovrebbero essere poste limitazioni ai gusti degli eliquid disponibili sul mercato.
Si chiede, inoltre, che sia consentita la vendita ai giovani, previo permesso esplicito di un genitore, un tutore o un medico. Un altro punto importante per distinguere il vaping dal fumo riguarda i divieti: l’ecig non dovrebbe essere proibita nei luoghi pubblici e in quelli di lavoro come le sigarette, mentre le aziende private dovrebbero essere libere di decidere come comportarsi in materia. Il governo, infine – conclude il comunicato stampa di CCF – non dovrebbe limitare la comunicazione sui vantaggi della sigaretta elettronica per i fumatori.
A sostegno della sua battaglia la fondazione cita David T. Sweanor, docente presso il Centro di etica, politica e legge sanitaria presso l’Università di Ottawa: “Il vaping è la più importante alternativa alle sigarette che ho visto nella mia trentennale lotta al fumo. Il problema delle malattie correlate alle sigarette è semplice: è il fumo. Somministrare ai fumatori la nicotina di cui hanno bisogno o voglia senza l’inalazione dei prodotti della combustione, risolverebbe ampiamente una piaga che ogni anno uccide circa 40mila canadesi”.

Articoli correlati