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Vapitaly, Giacomello: “Unità, eccellenza, partecipazione”

A Verona (21-22 novembre) attesi migliaia di visitatori tra produttori, rivenditori e consumatori. Su Sigmagazine parla l'ideatore della kermesse.

Per due giorni Verona diventerà la capitale europea del fumo elettronico. Il 21 e il 22 novembre centinaia di vapers, modders, produttori e rivenditori si daranno appuntamento all’ombra dell’Arena per discutere e confrontarsi. Vapitaly mira dunque a diventare un punto di riferimento nel panorama europeo dello svapo, andando così a riempire un vuoto penalizzante per l’intero Belpaese. Ideatore e organizzatore della kermesse veronese è Mosè Giacomello, imprenditore, esperto in comunicazione, amministratore della HiT Media & publishing, nonché appassionato svapatore.

Come è nata l’idea di una fiera dello svapo in Italia?
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La scorsa primavera, subito dopo gli Svapoday, con le associazioni di settore si stava valutando come fare comunicazione efficace per l’intero settore. Eravamo sotto attacco mediatico ed ogni giorno appariva qualche notizia negativa sulle sigarette elettroniche. Il vero problema consisteva nel dimostrare che il settore non era fatto da “pionieri” improvvisati ed utilizzatori modaioli, ma che esisteva una professionalità diffusa a più livelli, che scienza e qualità non erano l’eccezione, bensì la regola. Sono state valutate soluzioni a più livelli: coordinamento della comunicazione, progetti innovativi con l’Accademia di Comunicazione, ufficio stampa di settore, solo per citarne alcuni. Un evento fieristico di livello internazionale era quindi la logica conseguenza di quel lavoro.

Perché Verona?
Schermata 06-2457196 alle 11.43.26Le piazze fieristiche che possano veramente dirsi “internazionali”, sono poche. Escludendo Milano, impegnata con l’Expo, Verona è sicuramente la scelta migliore. Collegamenti aerei con le capitali europee, facilmente raggiungibile da Germania ed Austria, una vocazione per l’ospitalità. A questo aggiungiamo la grande disponibilità dell’ente VeronaFiere che fin da subito ha “sposato” il progetto e ci sta assistendo con entusiasmo in tutte le fasi.

Quanti stand prevede che saranno allestiti?
E’ presto per dare numeri, ma da una prima valutazione su come stanno rispondendo le aziende, sicuramente supereremo i cento espositori. Possiamo contare su di una superficie espositiva di oltre 10mila metri quadri, superiore a qualsiasi fiera del settore fatta in Europa fino ad oggi.

D’altronde le dimensioni del PalaExpo sono importanti…
Non solo come spazi espositivi. Sono disponibili sale conferenze di tutte le dimensioni, fino a 1.300 posti. Questo apre la possibilità ad aziende ed associazioni di organizzare convegni o assemblee durante la fiera e nei giorni precedenti o seguenti, contando sulla presenza in città dei loro associati.

Ci sarà un criterio nella distribuzione degli spazi?
Schermata 2015-05-29 alle 12.20.58La linea guida è di garantire la massima visibilità a tutti gli espositori. Quindi niente “angoli morti” o corridoi che sbucano nel nulla, ma percorsi di vista semplificati ed il visitatore sempre circondato dall’esposizione. Anche sulla scelta dei materiali degli stand preallestiti abbiamo puntato alla massima qualità con le migliori strutture messe a disposizione da VeronaFiere. Stiamo inoltre valutando alcune possibilità per rendere l’evento ancor più partecipativo, coinvolgendo anche i vapers. Ma forse è troppo presto per parlarne.

Eventi collaterali alla fiera vera e propria?
Stiamo pensando di organizzare almeno due convegni che possano richiamare l’attenzione dei media. Il primo andrà a toccare gli aspetti della salute intesa come scelta di vita sana oltre alle tematiche sociali ed alle nuove tendenze. Il vapore come nuovo comportamento sociale di chi ha fatto una scelta cosciente ed intelligente.

E il secondo?
Vogliamo coinvolgere il mondo politico e legislativo per far comprendere loro su cosa stanno legiferando. Quali sono gli impatti sociali ed economici delle loro scelte. Di queste tematiche però ne stiamo ancora parlando con le associazioni ed è troppo presto per dire di più.

C’è qualcosa per la quale ha preso spunto da una fiera già esistente?
Durante le visite alle altre fiere, abbiamo visto “pecche” che sicuramente vogliamo evitare. Il modello organizzativo è indubbiamente quello della fiera tradizionale europea. Non una mostra-mercato quindi, ma una vetrina di prodotti ed aziende, un punto di incontro tra gli operatori, produttori e rivenditori, ma anche il contatto con il grande pubblico per presentare le novità.

Dopo l’annuncio della fiera qualcuno ha lamentato la scelta di Verona per la posizione geografica considerata scomoda da raggiungere…
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Se guardiamo la carta geografica dell’Italia, Verona è decisamente spostata a Nord. Ma se allarghiamo la visione, comprendendo tutta l’Europa, vedremo che è l’opposto. In questi mesi, parlando di tassa, di vendite online, di TPD, abbiamo sempre dovuto ragionare sulla dimensione europea. Vapitaly non poteva sfuggire a questa logica. Oltre agli ottimi collegamenti aerei e ferroviari di cui abbiamo parlato prima, è previsto uno shuttle gratuito dalla stazione ferroviaria alla fiera durante l’intero orario di apertura. Il parcheggio, di fronte al PalaExpo, ha capienza sufficiente per chiunque la voglia raggiungere in auto. A breve, sul sito di Vapitaly saranno disponibili servizi di convenzioni con alberghi ed altre strutture ricettive. Per chi non è di Verona, quale migliore occasione per passare un weekend in questa stupenda città?

Verona è la città di Vinitaly, un nome che richiama molto Vapitaly. Coincidenza o nasconde qualcosa?
Ha colto nel segno. Il settore deve maturare e sta maturando, Prima o poi dovremo uscire dalla logica dello “smettere di fumare” e passare a quella del “piacere”. Il cibo ed il vino sono i “maestri” di questa strada che dobbiamo percorrere. Non una coincidenza dunque, ma un programma a lungo termine per il futuro del settore. Queste tematiche avranno ulteriori sviluppi nelle prossime edizioni. Non stupitevi quindi, se tra i visitatori di Vapitaly troverete anche enologi. Li abbiamo invitati per far conoscere loro il nostro mondo. Altra cosa che dobbiamo e vogliamo imparare dal Vinitaly, è la sua capacità di uscire dai padiglioni fieristici ed immergersi nella città. Vivere l’esperienza sensoriale in un modo più ampio e condiviso.

Quali risultati si aspetta da questa fiera?
L’obiettivo che ci siamo posti è di far conoscere il settore ai media ed al grande pubblico. Di uscire dalla nicchia e diventare una realtà dell’economia italiana che merita rispetto e considerazione, al pari di altri segmenti dell’eccellenza nazionale.

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