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Sigaretta elettronica, quando il piacere supera la dipendenza

La dipendenza da ecig rispetto a quella da tabacco - e in ogni caso rispetto ad altre tipologie di sostanze psicoattive - è "meno nociva e meno pericolosa”. Scopriamo perché.

psicologa esperta in Nuove dipendenze patologiche & Counseling psicologico – marziajose@gmail.com

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) descrive la dipendenza patologica come quella condizione fisica e psichica, causata dall’interazione tra una persona e una sostanza tossica e un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici piacevoli e talvolta di evitare il malessere della sua privazione. Il DSM 5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, 2013) inserisce la nicotina nella categoria dei disturbi correlati ad abuso di sostanze; Queste sostanze sono raggruppate dieci classi e sono: alcool; stimolanti (cocaina, amfetamine o simili); caffeina; cannabis; allucinogeni; inalanti; nicotina; oppiacei; sedativi, ipnotici o ansiolitici. I criteri diagnostici per identificare una dipendenza da sostanze prevedono almeno due dei seguenti comportamenti/pensieri per un periodo di dodici mesi: assunzione della sostanza in quantità o in durata maggiori di quanto previsto; desiderio persistente della sostanza o incapacità di cessare o resistere; una grande quantità di tempo viene spesa per procurarsi o “organizzare” l’uso della sostanza; presenza di craving (desiderio che spinge alla ricerca incessante della sostanza); uso della sostanza che provoca un inadeguato modo di funzionare sul lavoro, a casa o a scuola; uso della sostanza che viene perpetrato nonostante provochi problemi sociali o interpersonali; le attività sociali, lavorative o ricreative cessano o vengono ridotte a causa dell’uso della sostanza; utilizzo ricorrente della sostanza in situazioni a rischio; uso della sostanza che viene messo in atto nonostante la consapevolezza che stia creando o aumentando problemi fisici o psicologici; Presenza di segni e sintomi di astinenza; presenza di tolleranza alla sostanza (aver bisogno via via di “dosi” più abbondati).
Dunque secondo i criteri sopra descritti il vaping può essere considerato una dipendenza patologica? In questa descrizione quanti fumatori abituali di sigaretta elettronica possono riconoscersi in due o più criteri elencati, in un periodo di dodici mesi? L’uso di nicotina assunta sotto forma di sigaretta tradizionale dà dipendenza fisica e la pratica del vaping allo stesso modo per mezzo della nicotina può creare dipendenza anche in relazione all’uso che se ne fa. Ci sono però aspetti che ci fanno ritenere la dipendenza da e-cig rispetto a quella da tabacco – e in ogni caso rispetto ad altre tipologie di sostanze psicoattive – una “dipendenza meno nociva e meno pericolosa”. Gli effetti fisici e psichici che la sigaretta elettronica produce, sono minori e più controllabili in confronto all’abuso di altre sostanze che possono invece influire severamente sulla capacità di autocontrollo e sullo stato di coscienza della persona. Inoltre l’astinenza da fumo elettronico sembra venir superata meglio e in breve tempo rispetto a quella da tabacco e sicuramente molto più facilmente di quella da sostanze altamente tossiche che causano serie alterazioni neurologiche e psicofisiche e mettono in pericolo di vita. Se la pratica del vaping può aiutare ad allontanare la persona dal tabagismo ed evitare l’aumento craving da tabacco, può collocarsi nella tipologia di dipendenze con le quali si può anche convivere e nelle quali si può riuscire a trovare un equilibrio personale che permetta di vivere serenamente, senza “smanie” e senza influire negativamente sui diversi ambiti della sua vita. Ovviamente questo discorso va visto sempre tenendo conto dall’età della persona, del suo stato di salute e dalla quantità di nicotina tollerata e consumata. La dipendenza da sigaretta elettronica in definitiva nononostante non risulti essere innocua e scevra da pericoli è senza dubbio meno problematica confrontandola con altri tipi di abusi più tossici e pericolosi per la sopravvivenza umana. Se pensiamo che l’e-cig è nata proprio con lo scopo di dissuefare dalla forte dipendenza da tabacco, lo riteniamo un dispositivo che se usato senza esasperazione può essere d’aiuto al fumatore con forte dipendenza dal tabacco ed è anche per questo motivo che è psicologicamente vissuto come gratificante e appare socialmente più accettabile.

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