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Sigarette elettroniche, Lauro (Coiv): "Bene sospensione imposta, ora però decreto di riforma"

"La misura - dice il Presidente dell'associazione di categoria - soddisfa temporaneamente le esigenze di una parte del mercato, non fornisce risposte alla condizione drammatica degli shop online".

Leggiamo l’emendamento al decreto legge milleproroghe, che sospende fino al 18 dicembre prossimo l’imposta sui consumi sui liquidi, come un cambio di rotta nella direzione di una riforma complessiva della disciplina del settore, che deve essere radicale e consentire al comparto della sigaretta elettronica di tornare a operare a pieno regime invece che tentare di sopravvivere”.
Così Vincenzo Lauro, presidente di Coiv, l’associazione che riunisce catene di negozi, produttori e distributori di liquidi per la sigaretta elettronica e device, commentando la proposta di modifica di iniziativa della Lega al disegno di legge di proroga di termini approvato pochi minuti fa dal Senato. “Si tratta di un segnale di attenzione verso il nostro comparto, vessato da una normativa non equilibrata, che ci ha portato al collasso”, ha detto Lauro. “Si tratta però di una misura provvisoria, che soddisfa temporaneamente le esigenze solo di una parte del mercato, e che non fornisce risposte alla condizione drammatica dei venditori di liquidi online, che continuano a subire il divieto di vendita via web deciso con la scorsa legge di bilancio”.
Coiv auspica quindi che il governo e la maggioranza che lo sostiene prosegua nel solco tracciato dall’emendamento al decreto dignità, bocciato per estraneità di materia, che avrebbe comportato la liberalizzazione del settore. “Il vice premier Salvini ci aveva fatto una promessa in campagna elettorale: via le tasse dalle ecig, via i divieti di vendita che ora gravano sui prodotti. Ci aspettiamo che lo faccia, come ha dichiarato nei giorni scorsi, con un decreto ad hoc che dovrebbe essere approvato prima della legge di Bilancio”.
Coiv chiede anche di riformare la normativa nella parte che riguarda i controlli imposti dai Monopoli di Stato, che negli ultimi anni hanno portato a una serie di limitazioni ai rivenditori membri dell’associazione.

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