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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 18 al 24 novembre

Mentre gli Usa continuano la battaglia contro il vaping fra i minori, arrivano dal Canada numeri che smentiscono l'epidemia. Il Parlamento inglese discute un paper su ecig e luoghi di lavoro, mentre in Francia si cercano misure contro la contraffazione dei liquidi.

CanadaNessun picco di consumo di ecig fra i giovanissimi
Si discute molto (e spesso molto approssimativamente) del tema del consumo fra i giovani di sigarette elettroniche, negli Stati Uniti si è di fronte a una vera e propria offensiva mediatica coordinata anche dall’autorità sanitaria FDA. Ma sul piano empirico continuano a sommarsi dati che mostrano come l’allarme sia infondato. L’ultimo arriva dal Canada. Secondo i risultati del sondaggio sul tabacco, l’alcol e la droga (ECTAD), pubblicato a fine ottobre, il tasso di utilizzo dei prodotti vaping tra i giovani in Canada è stabile e ben al di sotto dei livelli che vengono denunciati negli Stati Uniti.

Gran BretagnaIl parlamento raccomanda lo svapo anche nei luoghi pubblici e di lavoro
L’intergruppo parlamentare per il vaping ha pubblicato un paper con raccomandazioni e proposte sull’uso della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici e di lavoro. In pratica si chiede ai datori di lavoro di “adottare specifiche politiche sul vaping che contemperino le necessità dei vaper e dei fumatori che intendono passare all’elettronica con quelle di chi non svapa”. In particolare si chiede di fare una netta differenza fra vaping e fumo, creando delle aree al chiuso e facilmente accessibili per gli svapatori e consentendo l’uso dell’ecig in tutte le aree all’aperto, a meno che vietarlo non risponda a  specifiche ragioni di sicurezza o professionali. Nell’approfondimento di Sigmagazine, ulteriori dettagli e il percorso che ha condotto alla presentazione del paper.

FranciaAllo studio una tecnologia per scovare i liquidi contraffatti
Da diversi anni la sigaretta elettronica è diventata per molti un elemento essenziale nella vita di tutti i giorni. Si stimano oltre 35 milioni di svapatori in tutto il mondo, solo in America svapa il 4,5% della popolazione adulta. Di fronte a una domanda crescente, aumentano anche i truffatori, gli sviluppatori di liquidi non conformi o contraffatti e cresce il contabbando, favorito anche dalle norme restrittive sull’ecig adottate in molti Paesi. Per contrastare il fenomeno della contraffazione, gli esperti stanno sviluppando una tecnologia di scansione portatile che identificherebbe i liquidi elettronici non conformi. Un meccanismo non dissimile da quello che già oggi consente il tracciamento dei farmaci falsificati: grazie a un sistema a infrarossi, il software confronterà i componenti dei liquidi mentre un catalogo di riferimento di base consentirà una rapida comparazione.

Gran BretagnaE-cig Summit: riflessioni attorno al concetto di riduzione del danno
Si è discusso molto sui temi attuali che ruotano attorno al mondo del vaping nel corso della sesta edizione dell’E-Cigarette Summit di Londra. Tra i vari spunti, al centro dell’attenzione vi è stata la questione della riduzione del danno, anche alla luce degli estremismi emersi nel corso del Cop8 dell’Oms e delle posizioni espresse negli Usa dalla FDA e sostenute da fondazioni potenti come la Bloomberg Philanthropies, impegnata in una battaglia assolutista sul tabacco e proibizionista contro qualsiasi strumento di riduzione del danno. Riflessioni che hanno coinvolto chi da tempo si batte su questo fronte. I veterani della riduzione del danno sostengono di aver già visto tutto questo: alcuni la vedono come una battaglia tra assolutismo e pragmatismo, e ritengono che una visione pragmatica richieda il coinvolgimento di tutte le parti nelle decisioni, inclusa l’industria. Altri la vedono come una lotta a favore dei vulnerabili contro i potenti interessi commerciali, e quindi questi interessi devono essere esclusi e combattuti a tutti i costi. E anche oggi appare difficile trovare un compromesso tra visioni tanto distanti.

Gran BretagnaEcig Summit: la rivincita di Salford, la “dirty old town”
Uno dei momenti centrali dell’Ecig Summit londinese è stata la presentazione dei risultati del progetto pilota della città di Salford, grazie al quale il 63% dei partecipanti ha detto addio al tabacco.  “Swap to stop”, cambiare per smettere di fumare è stato il motto dell’esperimento che ha distribuito gratuitamente da gennaio a marzo oltre mille sigarette elettroniche a Salford, cittadina un tempo soprannominata “the dirty old town”, la vecchia città sporca. Per superare questa triste fama, le autorità sanitarie cittadine si sono impegnate a offrire mezzi per contrastare le disuguaglianze sociali nel campo della salute legate al fumo. Speciali centri per smettere di fumare, allestiti in sette farmacie, hanno distribuito per tre mesi tre diversi dispositivi elettronici e quattro aromi liquidi in due livelli di nicotina. “Abbiamo raggiunto molte persone e penso che sia stata un’esperienza pilota molto positiva“, ha detto Kuiama Thompson del Greater Manchester National Health Services, che ha presentato il bilancio del progetto al summit.

GermaniaJuul prepara lo sbarco, autorità politiche in allarme
La si potrebbe chiamare psicosi da Juul. L’azienda americana si appresta a sbarcare anche in Germania e a Berlino le autorità politiche responsabili del settore sanitario si apprestano a prendere contromisure: non leggi proibitive ma serrati controlli. La data è fissata: il 12 dicembre i due leggendari inventori della piccola pod mod che ha spopolato negli Usa, Monsees e Bowen, presenteranno i loro piani per la Germania ad Amburgo, dove sarà anche la sede tedesca di Juul Labs. E presto i prodotti dell’azienda saranno lanciati sul mercato locale. Per il responsabile droghe e dipendenze del governo si tratterà di tenere gli occhi aperti: “Il caso Juul dimostra che il mercato delle sigarette elettroniche non può essere lasciato in balia di se stesso – ha detto allo Spiegel – dobbiamo vedere con molta attenzione se gli attuali livelli massimi di nicotina autorizzati vanno bene“. Intanto è già trapelata l’indiscrezione che la Juul tedesca conterrà dosi di nicotina inferiori rispetto al prodotto venduto negli Usa.

IndiaVaping, l’Alta corte di Delhi rigetta le pretese uniformanti del governo federale
Smacco per il governo federale dall’Alta corte di Delhi che la scorsa settimana ha definito non vincolante per i vari Stati indiani la richiesta del Ministero federale della salute di vietare produzione, vendita, importazione, distribuzione e pubblicità dei prodotti del vaping. Tale richiesta “non è vincolante” e i rispettivi Stati e Territori hanno tutte le possibilità di prendere una decisione autonoma e informata su questi temi, è stato in sostanza il verdetto del giudice Vibhu Bakhru. Gli Stati non sono dunque obbligati a uniformarsi alle richieste federali e possono decidere in autonomia come affrontare regolamentazioni riguardo al vaping. Ciò non toglie il fatto che, nella maggioranza dei casi, le autorità locali abbiano finora introdotto restrizioni di natura proibizionistica. L’India resta difatti uno dei Paesi più ostili alla sigaretta elettronica all’interno di un continente asiatico già molto difficile.

Gran BretagnaVaporized investe 2 milioni di sterline nella produzione di ecig
Il gruppo Vaporized, ritenuto il primo distributore e venditore di ecig in Gran Bretagna, ha annunciato un investimento di 2 milioni di sterline per allargare la capacità di produzione di sigarette elettroniche nello stabilimento centrale di Edimburgo. In un comunicato l’azienda ha sottolineato come l’aumento della produzione sia necessario per tenere testa alla continua crescita della domanda. Vaporized produce ecig anche per i più grandi marchi statunitensi del settore. Nel mese di ottobre nello stabilimento centrale della capitale scozzese sono state prodotte più di un milione un milione di ecig. L’investimento annunciato porterà anche a un aumento dei lavoratori impiegati, tra produzione e vendita. In tre anni si prevede di raddoppiare la forza lavoro attuale fino a un massimo di mille addetti, anche grazie all’apertura di nuovi store: in tutto saranno trecento.

AustraliaGruppi anti-tabacco criticano restrizioni sull’ecig nello Stato del Sud
L’Australian Tobacco Harm Reduction Association (ATHRA), combattivo gruppo autraliano che si batte per la riduzione del danno, ha criticato energicamente la nuova normativa sulla sigaretta elettronica adottata la scorsa settimana dal parlamento dello Stato dell’Australia del Sud, che ne limita in maniera massiccia la vendita. “Una regolamentazione draconiana che è andata troppo oltre“, ha detto il presidente dell’ATHRA Colin Mendelsohn, denunciando che l’Australia del Sud abbia oggi “la più rigida legge in materia di tutto il Paese“. “Tali misure restrittive proteggeranno l’industria del tabacco dalla competizione e porteranno alla distruzione di quella locale del vaping“, ha aggiunto Mendelsohn. Un problema per l’economia ma soprattutto per la salute pubblica, ha concluso il presidente dell’associazione, dal momento che “i negozi di prodotti per il vaping svolgono un ruolo importante nell’aiuto ai fumatori a ridurre o spezzare la dipendenza dal tabacco“.

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