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Sigarette elettroniche, anche in Irlanda si apre il dibattito politico-sanitario

La senatrice Catherine Noone auspica un cambio di passo nella lotta al fumo, seguendo l'esempio di quanto accade in Gran Bretagna.

Anche il mondo del vaping irlandese ha finalmente la sua paladina nelle istituzioni. È Catherine Noone, senatrice 42enne eletta nel 2011 nelle fila di Fine Gael, partito di centro destra di ispirazione liberal-conservatrice. La senatrice ha richiamato l’attenzione del governo sulla necessità di aumentare gli sforzi in vista dell’obiettivo di raggiungere un tasso di fumatori sotto la soglia del 5 per cento entro il 2025, proponendo di avvalersi dell’aiuto delle sigarette elettroniche. “Continuando così l’Irlanda non raggiungerà gli obiettivi di riduzione del fumo che si è posta – ha dichiarato Noone al giornale Independent – ma credo che possiamo correggere la rotta incorporando le ecigarette nelle nostre politiche”.
La senatrice ha ricordato le posizioni delle istituzioni sanitarie britanniche, soprattutto Cancer Research UK, i cui studi dimostrano che le sigarette elettroniche sono molto meno dannose di quelle tradizionali, visto che non contengono e non bruciano tabacco. “Public Health England – ha continuato Noone – ha scelto il vaping come metodo per aiutare i fumatori a smettere, una strategia che ha fatto scendere il tasso dei fumatori al di sotto del 15 per cento, mentre in Irlanda è ancora intorno al 20 per cento”.
Il Ministero della salute irlandese, da parte sua, continua a mantenere un atteggiamento attendista, dichiarando che sono necessarie ulteriori ricerche sulle sigarette elettroniche e sul vaping prima di prendere una posizione favorevole. Ma di certo il dibattito è aperto anche in Irlanda.

 

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