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#MAGGIOrVAPORE, Studio: non esiste alcun pericolo di vapore passivo

Lo sostiene una ricerca presentata a Barcellona nel corso della quarta Workplace and Indoor Aerosols Conference.

Per tutto il mese di maggio, in occasione della campagna #maggiorvapore = #minordanno, riproporremo quotidianamente un articolo di archivio riguardante svapo e salute. Sarà un’occasione per ripercorrere le tappe salienti di una letteratura scientifica sugli effetti della sigaretta elettronica che, dal 2015 ad oggi, ha messo molti punti fermi, stabilendo che il vaping riduce drasticamente il rischio e il danno del fumo.

da Sigmagazine del 20 aprile 2016

Le particelle esalate dalla sigaretta elettronica sono goccioline liquide che evaporano in pochi secondi. Dunque non esisterebbe alcun pericolo di “vapore passivo”, come invece accade con il fumo generato dalla combustione di tabacco. Lo sostiene un nuovo studio presentato oggi a Barcellona nel corso della quarta Workplace and Indoor Areosols Conference, uno dei consessi mondiali più qualificati in materia di ricerca sulla qualità dell’aria, sicurezza sul lavoro e pratiche tossicologiche. Lo studio è stato condotto dalla Università della tecnologia di Kauna in Lituania, dai Laboratori federali svizzeri per la scienza e la tecnologia dei materiali (Empa), dall’Istituto federale di tecnologia svizzero (Eth) e da Fontem Ventures, l’industra del tabacco che produce la ciga-like Blu.
Si tratta, ha spiegato il professor Danius Martuzevicius dell’Università di Kaunas e a capo del team di ricerca, dello studio più approfondito mai condotto sulle particelle contenute nel vapore esalato dalle sigarette elettroniche. E proprio alla scarsità di dati in merito è dovuta – dice il professore – “la discussione nell’ambito degli esperti di salute pubblica sul pericolo che le particelle esalate dai prodotti di vaporizzazione possano evere degli effetti sulla qualità dell’aria all’interno degli ambienti chiusi”.
Per stabilirlo si è chiesto a dei vaper abituali di usare sigarette elettroniche che si trovano sul mercato, mentre i ricercatori misuravano le concentrazioni di particelle nell’aria circostante. Subito dopo l’esalazione, gli scienziati hanno riscontrato il rapido decadimento e l’evaporazione delle goccioline di vapore liquido, fino a che, nel giro di 10 secondi circa, la qualità dell’aria tornava esattamente come prima. Questo anche nel peggiore dei casi possibili, cioè in stanze senza alcuna ventilazione.
Insomma, la sigaretta elettronica si comporta come tutti gli aerosol, rilascia nell’aria particelle liquide che scompaiono rapidissimamente e non hanno impatto sulla qualità dell’aria. E questo ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, marca una netta differenza fra il vapore esalato dall’ecig e il fumo di sigaretta di tabacco, che rilascia particelle che rimangono a lungo nell’aria, coinvolgendo chiunque si trovi vicino al fumatore.

 

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