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Mosè Giacomello: “Caro Sparacino, Vapitaly non è un giudice”

Riceviamo e pubblichiamo la nota firmata da Mosè Giacomello, presidente di Vapitaly, in risposta alla mancata partecipazione dell'azienda Ribilio alla fiera della sigaretta elettronica di Verona.

Riceviamo e pubblichiamo la nota firmata da Mosè Giacomello, presidente di Vapitaly, in risposta alla mancata partecipazione dell’azienda Ribilio alla fiera della sigaretta elettronica di Verona.

“Gentile Direttore,
apprendiamo con rammarico dalla sua testata della decisione definitiva di Ribilio di non partecipare a Vapitaly 2019, decisione peraltro già anticipata con mail il 19 febbraio, ma riteniamo doveroso chiarire le inesattezze contenute nel comunicato di Ribilio.
Il giorno 8 febbraio riceviamo una comunicazione scritta da parte di Ribilio in cui si lamentava di “gravi fatti avvenuti a loro danno” ad opera del ”titolare e di un paio di collaboratori” di altro espositore in occasione di una manifestazione di settore organizzata a Napoli, addentrandosi poi nelle violenze fisiche subite dai collaboratori di Ribilio e dello stesso Sig. Sparacino. La lettera continuava con la richiesta di estromettere l’azienda indicata da Vapitaly 2019, pena la non partecipazione da parte di Ribilio e di altre aziende che ne condividevano la posizione. In sostanza un aut aut: o noi (Ribilio e diversi altri) o loro (l’azienda ritenuta responsabile da Ribilio).
Nella nostra risposta del 12 febbraio abbiamo chiesto elementi ufficiali a supporto di tali affermazioni: denunce, segnalazioni, copie di verbali, o anche un comunicato da parte dell’organizzatore della manifestazione interessata dallo spiacevole evento, che condannasse tali comportamenti. Ribilio però non è stata in grado di produrre nulla di tutto ciò. Come se nulla fosse avvenuto. La cosa ci ha sorpreso non poco, a fronte della gravità delle accuse mosse.
Nella stessa lettera abbiamo evidenziato le misure di sicurezza normalmente in atto durante Vapitaly impegnandoci, inoltre, a rafforzarle al fine di evitare qualsiasi contatto con l’azienda indicata e tutelare chiunque sarà presente all’evento, sia esso espositore o semplice visitatore.
Tutto ciò non è servito: sembrerebbe che l’unica azione soddisfacente per Ribilio sarebbe stata una sorta di “punizione” inflitta da Vapitaly nei confronti dell’azienda indicata. Una tale decisione, in assenza di qualsiasi prova, ma soprattutto in assenza di un provvedimento giurisdizionale che accertasse le responsabilità delle persone indicate da Ribilio avrebbe peraltro esposto ad azioni di danno la stessa Vapitaly, che, si ripete, non può essere chiamata a fare da giudice su fatti occorsi, per di più nel corso di eventi organizzati da altri. In più occasioni, confrontandoci anche con rappresentanti di associazioni più o meno coinvolte, abbiamo espresso la speranza che le due parti si incontrassero civilmente e chiarissero le loro posizioni, anche chiedendo scusa se necessario. Finora è stata solo una vana speranza.
Vapitaly non è al servizio di un produttore, di un grossista, di un importatore. Vapitaly ambisce a poter rappresentare tutto il mondo del vaping ed è un evento organizzato soprattutto per i vapers e per gli operatori che, con i loro acquisti quotidiani, fanno crescere e prosperare anche aziende come Ribilio. È opportuno rimarcare che Vapitaly srl è una società privata che non ha né il potere né il compito di dirimere controversie, se non applicando il buon senso, pertanto l’esclusione di un potenziale espositore anche a fronte della mancata partecipazione di un altro (o di altri) per quella che pare una presa di posizione non suffragata da alcun elemento, non sembrava né corretta, né condivisibile e potenzialmente nemmeno lecita. Tali richieste non sono compatibili con i continui messaggi pubblici a favore della legalità, da parte di aziende ed associazioni del settore.
Anche e soprattutto quest’anno, Vapitaly sarà impegnata a propugnare un’iniziativa a vantaggio dell’intero settore, nella specie la campagna europea “Vaping is Not Tobacco” che, se raggiungerà gli obiettivi prefissati, sarà di enorme beneficio per tutti.
Abbiamo appreso con rammarico la scelta di Ribilio di non partecipare a Vapitaly 2019, tuttavia tale circostanza, così come ogni altra eventualmente similare, non potrà condizionare le nostre scelte aziendali.
Continuiamo a nutrire la speranza che, quanto prima, i protagonisti di questa vicenda si incontrino per chiarire quanto successo a Napoli.
Questo settore si merita di più. Si merita di essere riconosciuto per quello che è e per il contributo positivo che potrà dare alla strategia di riduzione del danno da fumo. Siamo convinti che tutti faranno la loro parte per raggiungere l’obiettivo. Chiediamo anche alle aziende interessate di fare la loro”.

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