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Tenta il suicidio iniettandosi e-liquid: il caso diventa oggetto di studio

Rivista scientica pubblica l'esperienza di un équipe di pronto soccorso intervenuta per salvare un uomo dall'avvelenamento da nicotina per via endovenosa.

Tenta il suicidio iniettandosi 10 millilitri di liquido di ricarica per sigaretta elettronica ad alta concentrazione nicotinica. Ma i medici riescono a salvarlo dopo 11 ore di intervento in emergenza. Il caso studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica BMC Pharmacology and Toxicology e offre interessanti spunti per i medici del pronto soccorso su come intervenire trovandosi di fronte casi analoghi.
Il paziente, un uomo statunitense di 51 anni, era entrato in coma e necessitava di ventilazione meccanica. “Anche una piccola quantità di e-liquid per via endovenosa – si legge nel resoconto medico – può portare a un’intossicazione acuta e ad esiti fatali a causa degli effetti tossici della nicotina. Questo caso potrebbe aiutare i medici di emergenza a fronteggiare l’intossicazione acuta mediante iniezione di liquido per e-cig e contribuire ad aumentare la conoscenza delle due principali sostanze, la nicotina e il glicole propilenico, con una panoramica della loro farmacodinamica e degli effetti cinetici“.
Secondo i più recenti rapporti, dal 2012 ad oggi si sono verificati nel mondo circa 500 casi di avvelenamento da nicotina liquidi. Il 35 per cento di essi ha riguardato ingestioni incolontarie da parte di bambini; la rimanente parte da persone con disturbi psichiatrici che hanno utilizzato il liquido in un tentativo di suicidio. Sono stati verificati soltanto tre casi dovuti ad avvelenamento per via endovenosa. È proprio uno di questi ad essere l’oggetto del case study redatto dai medici intervenuti nel soccorso.

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