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Sigarette elettroniche senza gusto apriranno scenari di spaccio e illegalità

Reazioni, critiche e preoccupazioni per l'annuncio del presidente Trump di voler vietare gli aromi. "Fortemente d'accordo", invece, l'azienda californiana Juul Labs.

Siamo profondamente delusi dalla decisione del presidente di seguire la direzione di attivisti anti vaping come Michael Bloomberg, tentando di vietare la vendita di quasi tutti i prodotti per sigaretta elettronica in commercio. Il divieto leverà dal mercato una alternativa salvavita che è stata utilizzata da diversi milioni di adulti americani per smettere di fumare”. È dura e amara la reazione di Gregory Conley della American Vaping Association, all’annuncio fatto ieri da Donald Trump su un imminente divieto di vendita per tutti i liquidi per la vaporizzazione con aroma diverso dal tabacco. Sulle barricate ormai da settimane a causa della crisi di malattie polmonari esplosa recentemente negli Usa, il presidente dell’associazione nata per sostenere una normativa giusta sul vaping, mette in guardia contro i pericoli del proibizionismo.
Nella storia degli Stati Uniti il proibizionismo non ha mai funzionato. Non ha funzionato con l’alcool e neanche con la marijuana. Non funzionerà nemmeno con le sigarette elettroniche”, afferma e poi suggerisce: “Il presidente dovrebbe incontrare solo uno dei milioni di elettori americani che hanno utilizzato i liquidi aromatizzati per smettere di fumare, prima di andare avanti con questo approccio draconiano alla regolamentazione e alle politiche pubbliche”. Una linea di condotta, secondo Conley, non solo inutile ma anche pericolosa. “Distruggere migliaia di piccole aziende, facendo tornare gli ex fumatori al fumo – dichiara – non fermerà gli spacciatori, che continueranno a vendere cartucce al Thc contaminate. Il divieto sugli aromi porterà solo alla creazione di un mercato nero multimiliardario, che agirà senza nessun controllo sulla sicurezza”.
Ma, naturalmente, le reazioni all’annuncio di Trump vanno ben oltre i confini degli Stati Uniti. “È ufficialmente la fine delle sigarette elettroniche negli Stati Uniti (a meno che i tribunali non abbiano un’opinione diversa). Mi dispiace per i fumatori americani…”, commentava ieri sui social il cardiologo greco Konstantinos Farsalinos, pochi minuti dopo le dichiarazioni del ministro per la salute Alex Azar. Direttamente a Donald Trump si rivolge, invece il britannico National centre for smoking cessation and training, che offre assistenza e formazione sulla cessazione dal fumo a medici e personale sanitario. “Nel Regno Unito – scrive il centro nel suo profilo ufficiale Twitter – abbiamo esperienza nell’aiutare i fumatori a passare alla sigaretta elettronica. I liquidi aromatizzati funzionano molto bene. Se vuole impedire ai giovani di svapare, controlli le vendite ai minori e la pubblicità, ma per favore non impedisca agli adulti di passare all’e-cigarette”.
Perplesso per l’annuncio – e questa potrebbe essere una sorpresa – anche Scott Gottlieb, l’ex commissario della Fda e oggi nel consiglio di amministrazione di Pfizer, che per primo ha parlato di “epidemia del vaping fra i giovani”. Gottlieb accusa pesantemente l’azienda californiana Juul Labs, produttrice della piccola pod-mod ai sali di nicotina, diffusissima negli Usa. “Una tragica realtà di questo evento – scrive – è che questi prodotti, adeguatamente regolamentati, possono potenzialmente aiutare milioni di fumatori adulti a smettere di fumare. Questa opportunità sarà ora rallentata per bloccare l’epidemia fra i giovani che Juul ha contribuito a creare”. Anche all’ex commissario dell’Fda non sfugge nemmeno il pericolo dell’allargarsi del mercato illegale. “Il congresso dovrà dare maggiori risorse all’Fda – sostiene – per controllare il mercato del vaping e assicurarsi che non aumenti la circolazione di prodotti aromatizzati illegali, quando quelli prodotti legalmente usciranno dal mercato”.
Da parte sua, dopo l’annuncio del presidente Trump, Juul Labs ha pubblicato sul suo sito ufficiale una dichiarazione lapidaria, in cui si dichiara “fortemente d’accordo sulla necessità di una azione aggressiva che coinvolga tutta la categoria sui prodotti aromatizzati”. “Ci atterremo completamente – si conclude il brevissimo annuncio – alla politica definitiva dell’Fda, quando entrerà in vigore”. Una dichiarazione che sta facendo molto discutere all’interno del settore del vaping americano.

 

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