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Sigarette elettroniche, Beatrice: “Vedo preoccupante isteria diffusa”

Libero sfogo del medico torinese: "Fare affermazioni generaliste non è serio. Come cittadino mi attendo metodo e precisione dai ricercatori".

Sto leggendo ed ascoltando ogni tipo di affermazione in tema di sigaretta elettronica. Se non fosse che ho qualche modesta competenza nel settore mi farei l’opinione che la sigaretta elettronica costituisca uno degli strumenti più pericolosi e velenosi mai prodotti dall’umanità. Non le armi, non le bombe, non l’eroina ma la e-cig. Questa specie di allarme universale ha singolarmente e totalmente cancellato dal dibattito i danni del fumo di tabacco. Oltre 7 milioni di morti ogni anno nel mondo, 81 mila solo in Italia. Oltre 450 mila all’anno negli Usa. Questa cosa mi addolora. Certo il principio di precauzione deve essere sacro per un medico però qualche umile domanda me la faccio. In tre anni di consumo (2016-2019) di massa della e-cig in Gran Bretagna nessuno è morto e nessuno si è ammalato gravemente. Sono dichiarazioni ufficiali rilasciate pochi giorni fa alla Cnn. Come si spiega questo dato?
In UK ignorano la pericolosità che altri hanno invece ben chiara in US ed ultimamente anche in Italia? Il sistema di sorveglianza inglese non funziona? In Inghilterra si muore per e-cig e ce lo nascondono? E nessuno è morto anche in Italia almeno fino ad oggi. Non risulta dai dati di ISS e del centro antiveleni di Milano. Siamo noi medici che non correliamo o che non capiamo il problema e non lo segnaliamo? Eppure il nostro sistema di sorveglianza è davvero superlativo e la classe medica italiana nulla ha da invidiare a nessun’altra. È un orgoglio appartenervi. E perché i giornalisti non si fanno e non fanno queste domande agli esperti? Perché quando si fanno studi sulla tossicità di un prodotto da svapo (che sia device o liquido) non viene dichiarato il tipo e la marca? Anche i bambini oramai sanno che la tipologia dei device è enorme e così pure la tipologia dei liquidi certificati in commercio. Fare affermazioni generaliste non è serio. Come cittadino mi attendo metodo e precisione dai ricercatori.
Abbiamo interesse tutti a capire come stanno le cose quando di mezzo c’è la vita delle persone. Dunque vedo grandi zone d’ombra ed isteria diffusa in questo dibattito e questo anche mi preoccupa.
E se il problema fosse invece dovuto ad un uso sconsiderato dei device da parte degli utenti? E se fosse un problema legato ad una sorta di nemesi della deregulation americana? Come per le armi ed il cibo? E se super esperti del Ministero della Salute inglese affermano e ribadiscono dopo tre anni di osservazione (2015/2018) che la riduzione di tossicità media della e-cig rispetto al fumo di sigaretta è del 95% come si arriva a chiedere il bando delle e-cig e non del fumo tradizionale sul quale abbiamo solo terribili certezze?
Molte sono le cose che non tornano in questa singolare vicenda. Nel frattempo i fumatori preoccupati dal fumo elettronico tornano a fumar le rassicuranti sigarette normali nonostante abbia letto ancora questa mattina sul sito del CDC di Atlanta la raccomandazione che se un fumatore è passato ad elettronica non deve tornare alla sigaretta. E questo è l’ennesimo paradosso americano. Ci va più equilibrio e prudenza.

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