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Usa, sigarette elettroniche: allarmismo e crisi costeranno 13% del mercato

Secondo una analisi di EcigIntelligence, sia la psicosi da epidemia polmonare che i nuovi divieti sui prodotti del vaping saranno fattori di contrazione.

Il mercato della sigaretta elettronica negli Stati Uniti si ridurrà del 13 per cento. Ma, soprattutto, chi anbbandonerà l’ecig tornerà a fumare, vanificando tutte le iniziative a sostegno della salute pubblica avviate in questi ultimi anni. Lo dice una indagine di EcigIntelligence. Secondo gli studiosi, saranno gli Stati Uniti a subire la maggiore contrazione raggiungendo addirittura perdite di settore sino al 13 per cento. “Anche se è sempre più improbabile che siano i prodotti del vaping ad aver scatenato il problema delle infezioni polmonari – commenta Barnaby Page, direttore editoriale di ECigIntelligence – il danno in termini di percezione pubblica sembra ormai già stato fatto. I consumatori che abbandonano il vapore e ritornano al fumo non solo saranno un duro colpo per il settore, ma minacciano anche di invertire molti dei benefici per la salute pubblica che le sigarette elettroniche avevano apportato“.
Nel 2020 il mercato globale del vaping è valutato 14,4 miliardi di dollari. Le conseguenze all’allarmismo degli Usa avranno ripercussioni anche in altri Paesi, seppure in maniera più lieve. I più esposti saranno Canada e Gran Bretagna dove – secondo EcigIntelligence – il tasso di crescita 2019-2020 per il mercato delle sigarette elettroniche scenderà del 10 per cento.

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