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Monossido di carbonio: le sigarette elettroniche lo riducono dell’80%

Uno studio che scriverà la storia. E parla italiano perché è stato condotto dai professori Fabio Beatrice e Giuseppina Massaro.

Uno studio che scriverà la storia. E parla italiano. Pubblicato dall’autorevole rivista “International Journal of Environmental Research and Public Health” sugli effetti della sigaretta elettronica e dei prodotti a tabacco riscaldato sull’uomo è stato presentato a Roma in occasione della XVI edizione di Romacuore. L’autore è il professor Fabio Beatrice, direttore del Dipartimento di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Maxillo Facciale e Responsabile del Centro Anti Fumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Lo studio dimostra che il passaggio a sigarette elettroniche o a prodotti a tabacco riscaldato riduce circa dell’80% l’esposizione dell’organismo al monossido di carbonio (CO) rispetto a quanto accade fumando sigarette tradizionali. Un risultato che farebbe ben sperare rispetto all’insorgenza di malattie dell’apparato cardiovascolare. Il monossido di carbonio infatti, se inalato a livelli elevati come avviene durante il processo di combustione della sigaretta, può seriamente compromettere l’ossigenazione delle cellule ed essere quindi causa di insorgenza di malattie fumo-correlate. Uno studio pubblicato su Annals of Family Medicine rivela che su un gruppo di pazienti cardiologici al momento della diagnosi fumava il 18,2% e il 55,4%.
Lo studio conferma il potenziale di questi prodotti di ridurre il rischio per quei fumatori che non vogliono o non riescono a smettere di fumare, aggiungendo un altro importante tassello alla già ampia letteratura indipendente su questo tema –  ha dichiarato il professor Fabio Beatrice – “Soprattutto in questo momento così incerto, su cui pesano le vicissitudini statunitensi, è importante ricordare come il corretto utilizzo di strumenti a sistema chiuso continui a rappresentare un’alternativa migliore rispetto al fumo di sigaretta. La diffusione della “Evali”, o polmonite chimica, che si sta verificando negli USA, è riconducibile esclusivamente a un utilizzo improprio di dispositivi a cosiddetto sistema aperto, ovvero modificabili da chi li utilizza. E’ importante ricordare che tali prodotti non sono privi di rischio e devono essere acquistati esclusivamente dai rivenditori autorizzati, ma dobbiamo altresì essere chiari nel ribadire che sono un’alternativa migliore rispetto alle sigarette, affinché si eviti lo scenario peggiore per tutta la classe medica, ovvero che chi aveva già abbandonato le sigarette vi faccia ritorno”.“ Ampi stralci dello studio si possono trovare nella nostra anticipazione di una settimana fa.

 

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