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Sigarette elettroniche, gli Usa trascinano il mercato europeo nella crisi

Il valore a livello mondiale è stimato per il 2020 in 14,4 miliardi di dollari. La crescita però sta rallentando e tra il 2019 e il 2020 "sarà quasi nulla"

Il valore del mercato delle sigarette elettroniche a livello mondiale è stimato per il 2020 in 14,4 miliardi di dollari. La crescita però sta rallentando e tra il 2019 e il 2020 “sarà quasi nulla” per le conseguenze dei decessi e dei casi di malattie al polmone registrate in Usa tra i giovani svapatori. Prima dell’allarme, la crescita del settore era del 14% ogni anno. Come riporta l’AdnKronos, a fare il punto sono stati gli esperti, scienziati, medici e addetti ai lavori, riuniti  a Londra alla Royal Society per ‘The E-cigarette Summit. Science, regulation & public Health’.
Secondo gli esperti, le conseguenze di quanto sta accadendo negli Stati Uniti “avrà ricadute anche in Europa” con una riduzione della crescita del mercato. “Francia, Belgio e Italia stanno già registrando un calo nelle vendite da quando la crisi è esplosa. Il 2019 – hanno evidenziato – è stato un anno drammatico a livello mondiale per le e-cig“. L’annuncio, la scorsa settimana, dei Cdc (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) americani, che ha rilevato come una causa “molto rilevante” delle malattie al polmone che hanno colpito molti giovani americani che usano la sigaretta elettronica, è la vitamina E acetato (un ingrediente aggiunto ai prodotti a base di Thc, il principio attivo della cannabis) potrebbe cambiare l’atteggiamento “allarmistico” che si sta generando nei confronti delle e-cig. Almeno questo è l’auspicio di molti esperti intervenuti. Un editoriale pubblicato sul New York Times ha ribadito che “il proibizionismo sulle e-cig non è una soluzione per il lungo periodo“. “L’epidemia di casi in Usa ha generato una pubblicità negativa per il settore e portato molti Paesi a decidere di alzare l’allerta su questi dispositivi o proibirne alcune tipologie“, sottolineano gli esperti. “In questo modo però, senza evidenze scientifiche certe sulle cause, c’è stato un ritorno alla sigaretta tradizionale da parte di chi aveva provato a smettere – ricordano – peggiorando così anche il lavoro fatto per incoraggiare i fumatori ad abbandonare gradualmente le sigarette“.

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