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Quanto sono tossiche le sigarette? Ecco i livelli di emissioni per singolo brand

Rilevazioni aggiornate al 2 dicembre. Come ha sancito la Commissione europea, una soglia minore non corrisponde a minor tossicità.

La Direttiva europea sui tabacchi e prodotti liquidi da inalazione prevede che sui pacchetti di sigarette non debbano più comparire i livelli di catrame e monossido di carbonio. La scelta è stata dettata dal principio di cautela nei confronti del consumatore che, confrontando due pacchetti di sigarette, potrebbe erroneamente pensare che uno faccia meno male dell’altro.
L’industria di produzione, nel caso italiano, deve ugualmente comunicare all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli i rilievi e le analisi effettuate, dove devono emergere chiaramente i risultati. L’ultima comunicazione in ordine di tempo è di inizio dicembre: i livelli massimi misurati (come d’altronde previsto dalla legge) raggiungono – e non possono superare – la considerevole soglia dei 10 milligrammi di catrame e di monossido di carbonio per le sigarette più pesanti. Ma, come sottolineato dalla commissione europea, anche le sigarette con soglie più basse provocano danni spesso letale all’organismo umano, soprattutto all’apparato cardiocircolatorio e respiratorio. È una falsa credenza pensare che le concentrazioni di monossido di carbonio e di sostanze cancerogene nel sangue dei fumatori di sigarette “light” sia diversa da quella dei fumatori di sigarette normali. Anche perché il fumatore di “light” è portato ad aumentare il numero e la profondità dei tiri per compensare lo scarso tenore di nicotina di questo tipo di sigarette. Pubblichiamo di seguito la lista completa dei livelli di emissione delle sigarette tradizionali suddivisi per singolo brand.
Secondo i più recenti studi, contrariamente a quanto accade per il tabacco combusto, la sigaretta elettronica non sprigiona catrame e i livelli di monossido di carbonio, se esistono, sono infinitesimali.

 

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