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Un disegno di legge per estendere il divieto di fumo e di vaping in tutte le aree pubbliche all’aperto e nei luoghi di aggregazione. Se dovesse passare, addio sigarette elettroniche e sigarette tradizionali allo stadio, alla fermata dell’autobus, ma anche ai concerti, alle manifestazioni di piazza, al tavolino del bar, nelle adiacenze di luoghi o monumenti di particolare valenza storica.
Il documento reca come primo firmatario il nome del senatore pentastellato Giuseppe Auddino. Seguono molte altre firme tra cui quasi l’intero gruppo dei Cinquestelle. Si sono poi aggiunti i due renziani Nannicini e Parente, il dem Laus e alcuni fuoriusciti del M5S del gruppo Misto.
Il disegno di legge interviene sull’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, Tutela della salute dei non fumatori, che ha introdotto in Italia il divieto di fumo in tutti i luoghi chiusi. Divieto poi esteso nel 2013 alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche e nel gennaio 2016 “nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura” e in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza. Il testo si compone di un unico articolo. L’iniziativa ricalca la mozione dello scorso 27 settembre del Comitato nazionale per la bioetica, organo consultivo della presidenza del Consiglio dei ministri, che riporta i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nella mozione si chiede al governo e al Parlamento di estendere “il divieto di fumo ai luoghi esterni, dove si ritrovano anche bambini e donne in stato di gravidanza, quali giardini pubblici, luoghi di spettacolo all’aperto, spiagge attrezzate, stadi, campi sportivi, ristoranti all’aperto, al fine di evitare alla popolazione i gravi danni cagionati dal fumo passivo“.
