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Le sigarette elettroniche potrebbero aiutare a prolungare la vita di milioni di consumatori se gli Stati le inserissero nelle strategie di riduzione del danno da tabacco. La tesi è contenuta all’interno dell’ultimo studio pubblicato dall’American Consumer Institute che ha esaminato i provvedimenti politico-sanitari adottati sul vaping e il loro impatto sulle abitudini e flussi di fumatori.
Lo studio rileva che “esistono prove schiaccianti che le sigarette elettroniche sono molto meno dannose delle sigarette combustibili; costituiscono uno degli aiuti di cessazione più comuni ed efficaci disponibili per i fumatori; alcune prove empiriche inoltre ritengono che sia poco frequente che un minori utlizzi la sigaretta elettronica se non ha mai fumato in precedenza“. Secondo l’American Consumer Institute, le restrizioni troppo zelanti o mal progettate sulla sigaretta elettronica, combinate con informazioni fuorvianti e con disinformazione sui presunti rischi per la salute, “stanno dissuadendo i fumatori a perseguire un’alternativa potenzialmente salvavita“.